Secondo quanto riferisce RFI-Radio France Internationale è
in corso, con il sostegno dell'UNHCR, il primo censimento dei rifugiati
rwandesi all’estero. L'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni
Unite stimava, fino ad oggi, che il numero di rifugiati rwandesi nel mondo fosse
di circa 100 000 persone. Il numero risulta però molto sottostimato, se si
pensa che già quasi 245.000 rwandesi, solo in Congo, si sono presentati per la
registrazione. Questa è la cifra raggiunta dalla Commissione nazionale
congolese per i Rifugiati, che, con il sostegno dell'UNHCR, ha condotto il
censimento. La parte più numerose, circa 199.000, vive nel Nord Kivu, mentre
42.000 nel Sud Kivu. Altri sono sparpagliati nel Katanga, nel Kasai
Orientale,nel Maniema, e anche, in misura minore, a Kinshasa. Si tratta per
la gran parte dei profughi e dei loro eredi, rifugiatisi in Congo nel 1994,
successivamente rifugiatisi all’interno in occasione delle guerre dei Grandi
Laghi a fronte dell’avanzata dell’esercito rwandese. Molte di queste persone
sono giovani che non hanno mai conosciuto il paese dei loro genitori, il
Rwanda.E’ facile quindi comprendere come due terzi di queste 245.000 persone
dicono che non vogliono tornare nel loro paese, preferendo rimanere in Congo. Un
dato che potrebbe cambiare, secondo la
Commissione nazionale per i rifugiati, a seguito di una campagna promossa dal governo di Kigali
per favorire il rientro. Kigali ha, infatti, da tempo chiesto che lo status di rifugiato non
venga più riconosciuto a tutti i rwandesi che vivono al di fuori del paese. Va
altresì ricordato che secondo l'UNHCR a partire dal 2001 sono hanno già stati rimpatriati
circa 135.000 rwandesi che vivevano in Congo. Naturalmente la soluzione del problema di questi profughi, risente pesantemente dalla soluzione di
quello della presenza in Congo dei militanti del FDLR che dovrebbero disarmare,
secondo quanto stabilito a livello internazionale, entro la fine di questo
anno.
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