"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 22 agosto 2014

Censiti 245.000 profughi rwandesi in territorio congolese

Secondo quanto riferisce RFI-Radio France Internationale è in corso, con il sostegno dell'UNHCR, il primo censimento dei rifugiati rwandesi all’estero. L'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite stimava, fino ad oggi, che il numero di rifugiati rwandesi nel mondo fosse di circa 100 000 persone. Il numero risulta però molto sottostimato, se si pensa che già quasi 245.000 rwandesi, solo in Congo, si sono presentati per la registrazione. Questa è la cifra raggiunta dalla Commissione nazionale congolese per i Rifugiati, che, con il sostegno dell'UNHCR, ha condotto il censimento. La parte più numerose, circa 199.000, vive nel Nord Kivu, mentre 42.000 nel Sud Kivu. Altri sono sparpagliati nel Katanga, nel Kasai Orientale,nel Maniema, e anche, in misura minore, a Kinshasa. Si tratta per la gran parte dei profughi e dei loro eredi, rifugiatisi in Congo nel 1994, successivamente rifugiatisi all’interno in occasione delle guerre dei Grandi Laghi a fronte dell’avanzata dell’esercito rwandese. Molte di queste persone sono giovani che non hanno mai conosciuto il paese dei loro genitori, il Rwanda.E’ facile quindi comprendere come due terzi di queste 245.000 persone dicono che non vogliono tornare nel loro paese, preferendo rimanere in Congo. Un dato  che potrebbe cambiare, secondo la Commissione nazionale per i rifugiati, a seguito di  una campagna promossa dal governo di Kigali per favorire il rientro. Kigali ha, infatti,  da tempo chiesto che lo status di rifugiato non venga più riconosciuto a tutti i rwandesi che vivono al di fuori del paese. Va altresì ricordato che secondo  l'UNHCR  a partire dal 2001 sono hanno già stati rimpatriati circa 135.000 rwandesi che vivevano in Congo. Naturalmente la soluzione del  problema di questi profughi,  risente pesantemente dalla soluzione di quello della presenza in Congo dei militanti del FDLR che dovrebbero disarmare, secondo quanto stabilito a livello internazionale, entro la fine di questo anno.

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