"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 22 maggio 2014

Dai dati sulla sanità buone notizie per i rwandesi

Secondo il Rapporto, World Health Statistics, pubblicato la scorsa settimana dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS)contenente la fotografia annuale dei dati relativi alla salute per i 194 Stati membri, l'aspettativa di vita alla nascita in Rwanda è aumentato, a partire dal 1990, da 48 anni a 65 anni, tre anni più della media globale per i paesi a basso reddito.  Con un aumento di 17 anni dell'aspettativa di vita, il trend del Rwanda è il sesto più alto nel mondo, dove il dato medio si colloca a sei anni. Il dato in assoluto sconta le centinaia di migliaia di morti del 1994, ma quel che più conta è il dato riferito alla mortalità infantile che a partire dal 2000, per i bambini sotto i cinque anni è sceso da 182 per 1.000 bambini, a 55. L'aspettativa di vita per gli over 60 è passata, nello stesso periodo, da 15 a 18 anni. Dalla tabella riassuntiva riguardante la situazione rwandese emergono anche altri dati significativi. Una diminuzione delle morti per malaria da 3167 nel 2002 a 459 nel 2012, un andamento altalenante dei casi accertati di malaria , con punte fino a 700.000 nel 2009 e un minimo di 208.000 nel 2011, per tornare a 483.000 nel 2012. La spesa totale per la sanità è passata dal 4,2% sul PIL del 2002 al 10,7% del 2012, con una spesa pubblica sanitaria pro-capite passata da 15,2 a 76,4 dollari internazionali (PPP ) nel 2011.

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