Il Consiglio di
Sicurezza dell'ONU ha espresso, nella riunione di venerdì, forte preoccupazione per i recenti sviluppi nella regione
del Kivu e il deterioramento della sicurezza e della situazione umanitaria,
con conseguenti flussi significativi di sfollati e rifugiati. Ha fermamente condannato
l'ammutinamento degli ufficiali e dei soldati già integrati nelle forze armate
della Repubblica democratica del Congo (FARDC) operanti nella provincia
del Nord Kivu, come il gruppo armato conosciuto come M23. I membri del Consiglio di sicurezza hanno anche condannato
fermamente l'uccisione e l'abuso di civili, soprattutto donne e bambini, da
parte di gruppi armati, tra cui le Forze Democratiche per la Liberazione del
Rwanda (FDLR). Essi hanno inoltre condannato tutti gli atti di violenza sessuale,
chiedendo che tutti i responsabili siano assicurati alla giustizia. Essi hanno apprezzato la
risposta rapida sia del governo della Repubblica democratica del Congo che della
Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite Organizzazione nella Repubblica
democratica del Congo (MONUSCO) a questi gravi attacchi contro i
civili.Hanno sostenuto gli sforzi
del governo congolese per smobilitare i gruppi armati, scoraggiare ulteriori
defezioni e di arrestare e consegnare alla giustizia presunti violatori dei
diritti umani, tra cui Bosco Ntaganda. Hanno ribadito che tali sforzi sono essenziali
per lo sviluppo di un esercito congolese disciplinato e unificato in grado di portare una pace sostenibile nella Repubblica democratica del
Congo.I
membri del Consiglio hanno invitato tutti i paesi della regione a cooperare
attivamente con le autorità congolesi in vista della smobilitazione del M23 e
di tutti gli altri gruppi armati e impedendo loro di ricevere un supporto esterno
in violazione del regime di sanzioni delle Nazioni Unite ,
compreso l'embargo sulle armi per le entità non governative e i privati che
operano nella Repubblica Democratica del Congo. I membri del Consiglio hanno altresì
sollecitato un'indagine completa e credibile circa il supporto esterno ai
gruppi armati. I membri del Consiglio hanno ricordato i rischi connessi al traffico di armi
e allo sfruttamento illegale delle risorse naturali, che costituiscono una grave
minaccia per la pace e la sicurezza regionali.Essi hanno inoltre sostenuto
con forza MONUSCO, in particolare i suoi sforzi attivi per aiutare il governo
congolese nel proteggere i civili sfollati o minacciati a seguito delle attività
violente dei gruppi armati.
Chissà se alle manifestazioni di volontà seguiranno i fatti, ponendo fine allo scandalo di oltre 22.500 uomini della MONUSCO, di cui 17.500 militari e 1350 polizziotti, che dal lontano 1999 non riescono a disinnescare la polveriera del Kivu.
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