Riprendiamo dalla Radio Vaticana questa notizia che dà il segno del fermento in essere anche tra il laicato cattolico rwandese, nello specifico tra gli intellettuali, alla ricerca di un proprio ruolo attivo nella società rwandese, per rispondere alle sfide poste da una società in continuo fermento, soprattutto sotto le influenze culturali provenienti dall'esterno.
« La riconciliazione, la giustizia e la pace saranno il frutto di una nuova evangelizzazione del Rwanda »: su questo tema si è svolto, nei giorni scorsi, il secondo incontro degli intellettuali cattolici dell’arcidiocesi di Kigali. A chiudere il convegno è stata la Messa presieduta dall’arcivescovo della città, Thaddée Ntihinyurwa, il quale, nella sua omelia, ha ricordato agli intellettuali l’importanza del linguaggio e del suo uso corretto in tutti gli ambiti, dalla famiglia al lavoro. Dopo la benedizione finale, si è quindi proceduto alla presentazione delle conclusioni del convegno: articolate in 19 punti, le proposizioni finali ribadiscono innanzitutto l’impegno degli intellettuali cattolici a leggere e ad approfondire la Parola di Dio ed altri documenti importanti della Chiesa, come l’Esortazione apostolica post-sinodale “Africae Munus”, siglata da Benedetto XVI nel novembre 2011. Inoltre, si è sottolineato che “la riconciliazione è una necessità” e che è quindi importante combattere “l’etnocentrismo” e procedere alla “purificazione della memoria”, affinché “ciascuno possa chiedere perdono per il male commesso”. Ma molte delle conclusioni del convegno sono dedicate alla difesa della famiglia: gli intellettuali cattolici rwandesi “si oppongono a tutte le dottrine che mirano alla distruzione del nucleo familiare”, si legge nel documento finale, poiché “sono convinti che la famiglia costituisca il cuore della vita cristiana e la base dei veri valori”. Come tale, quindi, essa va difesa attraverso “un’educazione di base nelle scuole” e grazie alla corretta e attenta “preparazione al matrimonio”, soprattutto per i giovani. Importante anche, scrivono gli intellettuali del Rwanda, sensibilizzare la popolazione sui metodi di regolazione naturale della fertilità. Inoltre, le conclusioni del convegno chiedono alla Commissione episcopale per la Famiglia di preparare una novena ed una Festa nazionale per i nuclei familiari.Tra gli altri punti affrontati dagli intellettuali di Kigali, c’è il rifiuto del “capitalismo selvaggio che minaccia molti Paesi”, così come la necessità di un’adeguata formazione “sulla dottrina della Chiesa cattolica” e di un maggiore coordinamento tra i gruppi locali. Infine, apprezzamento viene espresso per alcune parrocchie di Kigali che hanno avviato un corso di formazione sulla Bibbia destinato ai fedeli; l’auspicio è che l’iniziativa possa espandersi sempre più.
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