"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 8 febbraio 2012

Diminuisce il tasso di povertà in Rwanda

Secondo la terza indagine sulle condizioni di vita delle famiglie rwandesi, che rappresenta il punto di riferimento internazionale per misurare la povertà, curata dalle autorità rwandesi e presentata ieri alla presenza del presidente rwnadese, Paul Kagame,  del corpo diplomatico e di rappresentanti degli investitori internazionali, il Rwanda avrebbe ridotto, in cinque anni dal 2006 al 2011, il tasso di povertà dal 57% al 45%, in diminuzione  dell11,8 per cento, con un trend   sei volte più veloce rispetto a quanto verificatosi  tra il 2000 e il 2006. Gli effetti della rapida crescita rwandese  che ha potuto contare, secondo il Fondo Monetario Internazionale su un incremento del PIL dell’8,8% nel 2011, dopo un 7,5% del 2010 e un PIL pro capite  passato da US $ 212 nel 2001 a US $ 540 pro capite nel 2010 , si sono fatti sentire particolarmente nel campo educativo e sanitario. L’accesso all’educazione primaria è migliorato raggiungendo il 79% per i ragazzi e l’82% per le ragazze, ben oltre le previsioni che ipotizzavano rispettivamente il 59% e il 58%, mentre il tasso di scolarizzazione nelle scuole secondarie è raddoppiato rispetto al 2006. La mortalità infantile è passata da 86 morti su 1000 nati del 2005 a 50 del 2011. Il presidente Kagame non ha mancato di manifestare la propria soddisfazione per i risultati conseguiti, senza peraltro nascondersi come ci sia ancora molto lavoro da fare per conseguire gli ambiziosi obiettivi previsti dal programma Vision 2020.In particolare, ha sottolineato come "per mantenere lo slancio, il paese debba compiere ulteriori sforzi  in aree che rilancino l'economia e la vita dei cittadini, comprese le infrastrutture, l'energia e mercati. In primo luogo, si deve migliorare l'accesso ai mercati, con  un aumento degli investimenti per le infrastrutture, soprattutto nelle  reti rurali. E' poi fondamentale l'accesso all'energia, anche se questo è raddoppiato negli ultimi cinque anni, passando dal 4,3 al 10,8 per cento, rimane infatti ancora basso. È inoltre indispensabile la creazione di  posti di lavoro mettendo in contatto le piccole e medie imprese con gli investitori esteri".
Per completezza d'informazione rimandiamo a un precedente post riportante le risultanze del Rapporto sullo sviluppo umano 2011 curato dall'ONU, i cui principali parametri riguardanti il Rwanda  sono consultabili cliccando qui.

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