Dall'odierno discorso di Benedetto XVI alle autorità del Benin.
Quando dico che l’Africa è il continente della speranza, non faccio della
facile retorica, ma esprimo molto semplicemente una convinzione personale, che
è anche quella della Chiesa. Troppo spesso il nostro spirito si ferma a
pregiudizi o ad immagini che danno della realtà africana una visione negativa,
frutto di un’analisi pessimista. Si è sempre tentati di sottolineare ciò che
non va; meglio ancora, è facile assumere il tono sentenzioso del moralizzatore
o dell’esperto, che impone le sue conclusioni e propone, in fin dei conti,
poche soluzioni appropriate. Si è anche tentati di analizzare le realtà
africane alla maniera di un etnologo curioso o come chi non vede in esse che
un’enorme riserva energetica, minerale, agricola ed umana facilmente
sfruttabile per interessi spesso poco nobili. Queste sono visioni riduttive e
irrispettose, che portano ad una cosificazione poco dignitosa dell’Africa e dei
suoi abitanti. (....)
In questi ultimi mesi, numerosi popoli hanno espresso il loro desiderio di
libertà, il loro bisogno di sicurezza materiale, e la loro volontà di vivere
armoniosamente nella diversità delle etnie e delle religioni. E’ anche nato un
nuovo Stato nel vostro Continente. Numerosi sono stati anche i conflitti
generati dall’accecamento dell’uomo, dalla sua volontà di potere e da interessi
politico-economici che escludono la dignità delle persone o quella della
natura. La persona umana aspira alla libertà; vuole vivere degnamente; vuole
buone scuole e alimentazione per i bambini, ospedali dignitosi per curare i
malati; vuol essere rispettata; rivendica un modo di governare limpido che non
confonda l’interesse privato con l’interesse generale; e soprattutto, vuole la
pace e la giustizia. In questo momento, ci sono troppi scandali e ingiustizie,
troppa corruzione ed avidità, troppo disprezzo e troppe menzogne, troppe
violenze che portano alla miseria ed alla morte.
Questi mali affliggono
certamente il vostro Continente, ma ugualmente il resto del mondo. Ogni popolo
vuole comprendere le scelte politiche ed economiche che vengono fatte a suo
nome. Egli si accorge della manipolazione, e la sua reazione è a volte
violenta. Vuole partecipare al buon governo. Sappiamo che nessun regime
politico umano è l’ideale, che nessuna scelta economica è neutra. Ma essi
devono sempre servire il bene comune. Ci troviamo dunque davanti ad una
rivendicazione legittima che riguarda tutti i Paesi, per una maggiore dignità,
e soprattutto una maggiore umanità. L’uomo vuole che la sua umanità sia
rispettata e promossa. I responsabili politici ed economici dei Paesi si
trovano di fronte a decisioni determinanti e a scelte che non possono più
evitare.Da questa tribuna, lancio un appello a tutti i responsabili politici ed
economici dei Paesi africani e del resto del mondo. Non private i vostri popoli
della speranza! Non amputate il loro futuro mutilando il loro presente! Abbiate
un approccio etico con il coraggio delle vostre responsabilità e, se siete
credenti, pregate Dio di concedervi la sapienza. Questa sapienza vi farà
comprendere che, in quanto promotori del futuro dei vostri popoli, occorre
diventare veri servitori della speranza. Non è facile vivere la condizione di
servitore, restare integri in mezzo alle correnti di opinione e agli interessi
potenti. Il potere, qualunque sia, acceca con facilità, soprattutto quando sono
in gioco interessi privati, familiari, etnici o religiosi. Dio solo purifica i
cuori e le intenzioni.
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