"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 14 luglio 2011

Rwanda: economia in chiaroscuro

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica del Rwanda, il PIL (prodotto interno lordo cioè il valore complessivo dei beni e servizi prodotti da parte di tutti i settori dell'economia) rwandese del 2010  avrebbe raggiunto  5,5 miliardi di Dollari Usa, in progresso del 7,5% rispetto all’anno precedente. A fronte di tali  dati che sembrerebbero denotare un’economia  in forte espansione, la stessa fonte segnala però un pesante calo, pari all’11%,  delle esportazioni che dovrebbero essere un termometro fedele del reale stato di salute di un’economia nazionale. Anche il dato fornito dal Ministro delle Finanze, relativo  al reddito pro capite, pur aumentato anno su anno da   540 a 562 dollari, (  forse un po’ sovrastimato se si tiene conto che gli abitanti del Rwanda dovrebbero aver superato i dieci milioni, infatti la Banca Mondiale per il 2009 indicava 490 dollari) si posiziona a un livello che pone il Rwanda nella fascia dei paesi  poveri, al di sotto di tanti altri paesi  africani, anche dell’area subsahariana,  molto meno  elogiati sui media mondiali. Come si vede i segnali positivi non mancano; tuttavia la strada per portare i rwandesi a un livello di reddito più dignitoso, soprattutto poco più della metà della popolazione che vive ancora sotto la soglia di povertà con meno di  1,25 dollari al giorno  secondo la Banca Mondiale, è ancora lunga e accidentata.    

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