Secondo l’Istituto Nazionale
di Statistica del Rwanda, il PIL (prodotto interno lordo cioè il valore
complessivo dei beni e servizi prodotti da parte di tutti i settori
dell'economia) rwandese del 2010
avrebbe raggiunto 5,5 miliardi di Dollari Usa, in progresso del 7,5%
rispetto all’anno precedente. A fronte di tali
dati che sembrerebbero denotare un’economia in forte espansione, la stessa fonte segnala però un pesante
calo, pari all’11%, delle esportazioni
che dovrebbero essere un termometro fedele del reale stato di salute di
un’economia nazionale. Anche il dato fornito dal Ministro delle Finanze, relativo al reddito pro capite, pur aumentato anno su anno da 540 a 562 dollari, ( forse
un po’ sovrastimato se si tiene conto che gli abitanti del Rwanda dovrebbero
aver superato i dieci milioni, infatti la Banca Mondiale per il 2009 indicava
490 dollari) si posiziona a un livello che pone il Rwanda nella fascia dei paesi poveri, al di sotto di tanti altri paesi africani, anche dell’area subsahariana, molto meno elogiati sui
media mondiali. Come si vede i segnali positivi non mancano; tuttavia la strada per portare i rwandesi a un livello di reddito più dignitoso, soprattutto poco più della metà della popolazione che vive ancora sotto la soglia di povertà con meno di 1,25 dollari al giorno secondo la Banca Mondiale, è ancora lunga e accidentata.
Nessun commento:
Posta un commento