"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 20 giugno 2011

L'amico Tony

Paul Kagame e Tony Blair (Orinfor)
Uno dei più grandi sponsor del Rwanda a livello internazionale è l’ex premier britannico Tony Blair.Dopo la sua uscita da Downing Street nel giugno 2007, Blair si è dedicato a una lucrosa attività di conferenziere e di consulente per istituzioni e banche ( 2 milioni di sterline annue dalla sola J P Morgan) e diversi governi, oltre che  ricoprire l'incarico di inviato per la pace nel Medio Oriente, su mandato di ONU, UE, USA e Russia.  Tra le tante iniziative messe in campo dall'ex premier britannico c’è anche l’Africa Governance Initiative-AGI, un’organizzazione non lucrativa che si propone di supportare i governanti africani, ai massimi livelli, per metterli nelle condizioni  di guidare i loro programmi di sviluppo, affrontare la povertà radicata e  attrarre gli investimenti sostenibili per la costruzione di economie forti per il futuro.Al momento, gli sforzi dell’AGI sono concentrati su tre paesi africani: Rwanda , Sierra Leone e Liberia.In Rwanda è attivo un team di una decina di esperti che dal luglio 2008 fornisce supporto continuativo alle istituzioni centrali rwandesi:alla Presidenza in materia di pianificazione strategica, di comunicazione e di identificazione delle priorità dello sviluppo, all’Ufficio del Primo Ministro in particolare per il coordinamento  dell’attività di governo, al Rwanda Development Board per la promozione del settore privato e al  Capacity Building Fund. Frequenti sono anche le visite dello stesso Blair che intrattiene rapporti di stretta amicizia da lunga data , fin da quando come primo ministro erogava cospicui aiuti finanziari al paese africano,   con il presidente Paul Kagame che accredita in ogni favorevole occasione come "buon amico e leader visionario che ha fatto del Rwanda una storia africana di successo e un paese in movimento nella giusta direzione ad un ritmo notevole" L'obiettivo del progetto è quello di aiutare il Rwanda a realizzare la sua visione per un futuro prospero e stabile con l’affinamento delle capacità di gestione delle priorità di governo.

Il parternariato di AGI è apprezzato dalle autorità rwandesi, come ha avuto modo di sottolineare il primo ministro Bernard Makuza :"Siamo molto soddisfatti della collaborazione che abbiamo con Tony Blair e la sua squadra, perché ci aiutano a ottenere buoni risultati. Il miglior tipo di finanziamento è quello che consente ai beneficiari di formarsi e di acquisire le competenze necessarie per svolgere meglio il loro lavoro".  
La pur nobile opera dell’AGI, ma in particolare quella di Tony Blair, non ha tuttavia evitato le critiche di certa stampa inglese, come The Times, che evidenzia la scarsa trasparenza di un’attività filantropica che troppo spesso sfuma in affari privati, soprattutto quando si possono suggerire le scelte economiche che impattano sul futuro di uno o più stati. Altri critici contestano invece a Blair di concentrarsi esclusivamente sullo sviluppo, prevalentemente economico, dei paesi assistiti, tralasciando di prestare la propria opera anche per far evolvere il più ampio contesto sociale verso livelli di democrazia e di libertà più coerenti con quelli che l'uomo politico inglese incarna. 

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