"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 9 giugno 2011

I campi dei batwa di Kibali danno le prime patate

Il progetto di messa a coltura dei terrazzamenti ricavati in prossimità del villaggio della comunità batwa di Kibali, di cui abbiamo parlato in un post del 4 aprile scorso, prosegue secondo programma. L'agronomo Michel della fattoria di Nyinawimana, al quale è stato affidato il progetto, ci comunica che le patate seminate sono ormai quasi pronte per la raccolta, così come i fagioli. I terreni affidati alle due associazioni, una formata da giovani e l'altra da adulti, mettono in risalto coltivazioni decisamente ben curate, non altrettanto si può dire di quelli assegnati a singole famiglie. Infatti, alcune di queste ultime non hanno resistito alla tentazione di andare a raccogliere le patate, che servivano per il pasto quotidiano, prima che giungessero a completa maturazione; per questo i loro campi sono caratterizzati, qua e là, da piante sradicate. Un altro fenomeno, per la verità non del tutto inaspettato, è stato l'uso, da parte di qualche famiglia, dei paletti di legno che dovevavno sostenere le piante di fagiolo come legna da ardere. Inevitabili contrattempi, ampiamente prevedibili quando si opera in una situazione molto particolare come quella della comunità batwa di Kibali, per lungo tempo abbandonata a se stessa.

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