"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 13 giugno 2011

Il Rwanda apre al nucleare

In controtendenza a quanto fatto da altri parlamenti, in particolare occidentali, il parlamento rwandese ha adottato, nei giorni scorsi, un progetto di legge che autorizza l’uso dell’energia nucleare e che sarà promulgato entro tre mesi dal presidente. Non pensiamo certo che il Rwanda si metta a costruire centrali nucleari fer far fronte al proprio bisogno di elettricità; non ne avrebbe i mezzi finanziari necessari. La decisione, apparentemente sorprendente,  è in realtà correlata alla ratifica del trattato dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) per l'uso civile dell'energia nucleare. Più prosaicamente è forse in tale ratifica che va ricercata la reale motivazione che ha mosso la decisione del parlamento; infatti l'adesione all'AIEA consente al Rwanda di accedere a un finanziamento di 70 milioni di dollari erogati dalla stessa Agenzia e che potranno essere utilizzati in investimenti anche al di fuori dello specifico ambito dell'energia.

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