"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 30 agosto 2010

Missione Kwizera 2010:Diario di viaggio

Umuzungu porta la pioggia
I primi segnali si erano avuti quando l'aereo, sorvolando il nord Rwanda, ormai in fase di avvicinamento a Kigali, era entrato in una perturbazione con i conseguenti sbalottamenti; la conferma è venuta sulla strada verso Byumba quando la pioggia ha cominciato a scendere copiosa. In prossimità di Byumba, rami spezzati sulla strada indicavano la particolare forza della turbolenza che aveva interessato il nord del Rwanda. Da mesi qui non pioveva con conseguenti effetti negativi sull'agricoltura, tanto  da spingere alcuni agricoltori dei villaggi dell'interno ad appiccare il fuoco alle sterpaglie per creare colonne di fumo, nella convizione che queste vadano a creare le nubi e quindi la pioggia. Nella zona di Nyagahanga si sono contati almeno tre incendi di questo tipo.Le piogge che si sono susseguite copiose anche nella giornata di domenica  rischiano ora  di convincere della bontà di certi metodi  certi cultori di antiche tradizioni.

Alla scuola di Kibali
Lunedì mattina si va alla scuola elementare di Kibali per la consegna di un po' di materiale scolastico e un piccolo contributo per le attività didattiche. Veniamo accolti da una vera marea di bambini riuniti nel cortile della scuola. Non è la solita scuola di villaggio; siamo, infatti, in un complesso di 28 aule scolastiche distribuite su diversi edifici,   34 insegnanti e ben 2.250 alunni. Sono previste lezioni su  due turni: uno mattutino e uno pomeridiano. Con tutti i dati disponibili è possibile farsi un'idea dell'indice di affollamento delle aule e della composizione delle classi.Il calore del benvenuto scandito da  canti e danze  ha raggiunto il suo apice quando gli oltre mille alunni si sono stretti attorno ai volontari dell'Ass. Kwizera in un abbraccio che a qualcuno ha strappato qualche lacrima di commozione. Un momento diverso di commozione profonda è stato vissuto
Un momento della commemorazione di Katia
nell'aula che nell'edificio scolastico realizzato negli anni scorsi da Kwizera e dedicata a Katia Salotti. Qui i genitori, Olivetta e Pietro, e il fidanzato Simone della ragazza scomparsa tragicamente in un incidente stradale nel febbraio dell'anno scorso, si sono raccolti in un momento di raccoglimento unitamente a una rappresentanza degli scolari della scuola, con uno di loro che ha guidato la preghiera.Un momento toccante.
Katia aveva espresso l'intenzione di venire in Rwanda con i volontari dell'Associazione, i suoi genitori e il suo findanzato hanno voluto realizzare questo suo desiderio partecipando alla missione Kwizera 2010.

Al villaggio dei Batwa
Nel pomeriggio ha avuto luogo ilconsueto incontro con la  comunità Batwa di Kigali.La ormai tradizionale distribuzione di cinque kili di fagioli a ognuna della 47 famiglie  della comunità è stata accompagnata anche dal sopralluogo di un agronomo della fattoria di Nyinawimana per pianificare un intervento che consenta la messa a coltura dei quasi 8 ettari di terrazzamento che sono stati realizzati dall'Associazione Kwizera sui fianchi della collina che ospita i batwa. Da parte loro, i batwa,  smentendo molti dei pregiudizi che li accopagnano, hanno iniziato a coltivare gli appezzamenti di terreno intorno alle case e ad allevare maiali.Anche qui l'accoglienza  è stata decisamente festosa con canti e danze in cui  si sono visti guizzi degni dell'antica maestria di questi danzatori che allietavano le corti reali rwandesi.Qui però il momento festoso non ha potuto minimamente attenuare le immagini di grave degrado umano in cui si trova questa comunità, in modo particolare nella sua parte più debole: i bambini. Vedremo di documentare fotograficamente questa situa zione, non appena la velocità di collegamento internet lo permetterà.

Si chiama Raphael


Ora ha un nome il simpatico twa  di cui avevamo parlato in un precedente post, chiamandolo con il nomignolo di Shonge; si chiama Raphael.

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