La consegna delle capre a Bungwe |
Oggi,
a Bungwe, un villaggio della campagna ruandese, c'è stata la
consegna di 25 capre ad altrettanti giovani ragazze madri, inserite
nel Progetto Mikan Baby dell'Associazione Kwizera Onlus.Dopo
la positiva esperienza maturata in questi anni con il Progetto Mikan,
che ha visto l'assegnazione di una capra, secondo una formula
particolare, a 5.000 famiglie, è ora la volta, appunto, del Progetto
Mikan Baby, espressamente rivolto alla ragazze madri, che
numerose, nei villaggi, vivono situazioni di disagio ed emarginazione
all’interno della comunità parrocchiali. Nella parrocchia che
abbiamo visitato oggi se ne contano 600. Il Progetto Mikan Baby ha
gli stessi meccanismi del progetto originario:
donare a giovani ragazze madri una capra, con l’impegno di
trasmettere il primo capretto a una nuova ragazza madre e così di
seguito. Infatti, alla consegna odierna erano presenti oltre le
beneficiarie, anche le altre 25 ragazze che attenderanno il loro
capretto.Lo
spirito è quello che ha animato Michele ed Anna, gli iniziatori,
unitamente
all'Ass. Kwizera, nell'ormai
lontano 2009, del Progetto Mikan (MIchele-Kwizera-ANna) quando
donarono le prime 25 capre a un gruppo di Nyagahanga. In quella
occasione scrissero: “Non
intendevamo inviare a queste famiglie dei semplici aiuti. Noi
vogliamo aiutarle ad aiutarsi! Le nostre capre vogliono essere
l'inizio della circolazione di conoscenza, di consapevolezza, di
crescita attraverso il lavoro di squadra, appunto un "aiuto ad
aiutarsi"”. E così è stato, se solo si ricorda la bella
storia di una coppia di Nyagahanga, Jean Damascene e sua moglie
Claudina, che a partire da quella prima capra ricevuta nel 2012 e
dopo aver onorato l'impegno a riservare il frutto del primo parto al
Progetto, si sono avviati attraverso un percorso virtuoso e
fortunato, tutti i parti di quella prima capretta sono stati
eccezionalmente trigemellari, a disporre di 7 capre. Dapprima ne
hanno vendute 4 per acquistare le lamiere per sostituire i tetto di
paglia della casupola in cui vivevano con quattro figli. I parti si
susseguono, così come le vendite con cui prima la famiglia acquista
un piccolo appezzamento di terreno e quindi una mucca e
successivamente amplia la casa. Intanto conferisce qualche risparmio
a una cooperativa, e quando arriva il suo turno nel poter richiedere
un prestito si compera una seconda mucca, mantenendo anche un certo
numero di capre. La vita nell’angusta capanna del passato è ormai
un ricordo. Oggi la famiglia vive in una casetta in muratura,
circondata da terreni di proprietà, con sul retro lo spazio
riservato agli animali. Il tutto, partendo da quella piccola
insignificante capretta ottenuta dal Progetto Mikan che altri,
magari, si sono mangiata all’indomani dell’adempimento
dell’obbligo del conferimento del primo capretto nato. Abbiamo
ricordato questa storia anche oggi nel momento dell'avvio del gruppo
di Bungwe, per sottolineare le potenzialità del Progetto che, nella
versione Baby, potrebbe trovare ulteriore
slancio
dal fatto che le giovani madri saranno chiamate a promuovere
iniziative in comune, mettendo insieme qualche loro risparmio e quei
capretti che nasceranno in più rispetto ai venticinque necessari a
soddisfare gli adempimenti del Progetto.E'
con questo auspicio che abbiamo dato il via a questo nuovo Progetto,
dopo la felice sperimentazione di un gruppo pilota presso la
parrocchia di Kisaro, certi che le giovani madri sapranno trarne i
migliori frutti, per sé e per i loro bimbi.
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