La comunità di Kamonyi |
A fronte del deserto vocazionale che caratterizza la gran parte dei monasteri di clausura italiani ed europei, in Rwanda si assiste ad una vera e propria primavera vocazionale con giovani rwandesi che sempre più numerose chiedono di accedere alla clausura. E’ il caso del Monastero delle Clarisse di Kamonyi, a pochi kilometri da Kigali sulla strada per Butare, fondato agli inizi degli anni ottanta da due suore italiane, Suor Giuseppina e suor Miriam, inviate in terra rwandese dalla comunità delle clarisse di Assisi. Negli anni la comunità ha avuto un provvidenziale sviluppo.Sono ben 45 le suore presenti in convento, anche se non sono le uniche vocazioni nate in questi anni, perché man mano che la comunità cresceva, veniva data vita ad un’altra comunità dapprima in Rwanda e poi una nel Burkina Faso, che con il tempo si sono date una articolazione autonoma. Senza dimenticare le 7 sorelle inviate in Italia, al seguito della consorella delle origini, suor Miriam, che presiede una comunità monastica con altrettante consorelle italiane, a Matelica nelle Marche.
La collina di Nyinawimana dove sorgerà il nuovo monastero |
Poichè
il vecchio monastero non è più in grado di accogliere le giovani rwandesi
che sempre più numerose chiedono di poter abbracciare la vita monastica, la
comunità guidata da Madre M. Letizia Mukampabuka, subentrata dal 2015 alla
fondatrice suor Chiara Giuseppina Garbugli, ha deciso di dare vita a un nuovo monastero. Madre
M. Letizia e suor Chiara Giuseppina, che da vicaria partecipa con
giovanile entusiasmo a questa nuova sfida, hanno trovato in mons Servilien
Nzakamwita, vescovo di Byumba, un interlocutore disponibile ad accogliere nella
propria diocesi una nuova comunità claustrale. Dopo diversi sopralluoghi, il
sito dove dovrà sorgere il nuovo monastero è stato individuato sulla collina di
Nyinawimana, dove fino al 1994 era attiva una comunità di frati francescani.Sui
terreni messi a disposizione dalla diocesi, sorgerà inizialmente una struttura
atta ad accogliere le prime monache, una decina, che saranno chiamate,
nel tempo, a dare vita a una nuova comunità. Il progetto predisposto prevede
appunto la realizzazione di una prima struttura, dal costo complessivo che si
aggira attorno ai 150 milioni di Frw, circa 160.000 euro, che in futuro con lo
sviluppo della comunità monastica e delle strutture di accoglienza potrà
diventare una sorta di foresteria per persone desiderose di momenti di
raccoglimento e di preghiera. Il progetto, sicuramente importante, richiede un
significativo impegno finanziario che la comunità delle clarisse affida alla
Provvidenza che si manifesta anche per il tramite dei benefattori
e degli amici. E' una sfida che non dovrebbe lasciare indifferenti le
tante associazioni e gruppi che nella diocesi di Byumba operano da anni in
diverse iniziative di carattere sociale nei più diversi ambiti,
perchè anche la missione contemplativa e di preghiera
delle clarisse merita un convinto sostegno, al pari delle tante opere
fin qui portate a termine in loco.
Perchè, come autorevolmente auspicato da un grande figlio dell'Africa, il card. Robert Sarah, "quasi tutte le organizzazioni caritative in Africa sono impegnate unilateralmente ed esclusivamente nella risoluzione delle situazioni di povertà materiale, ma l’uomo non vive di solo pane", bisogna quindi " incoraggiare a continuare a costruire chiese e seminari e a fornire aiuti per la formazione di sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi”.
Perchè, come autorevolmente auspicato da un grande figlio dell'Africa, il card. Robert Sarah, "quasi tutte le organizzazioni caritative in Africa sono impegnate unilateralmente ed esclusivamente nella risoluzione delle situazioni di povertà materiale, ma l’uomo non vive di solo pane", bisogna quindi " incoraggiare a continuare a costruire chiese e seminari e a fornire aiuti per la formazione di sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi”.
Per questo l’Associazione Kwizera onlus, che proprio sulla
collina di Nyinawimana ha dato vita a diverse iniziative, a partire dal
terrazzamento della collina, facendo proprio l’appello delle suore del
Monastero delle Clarisse di Kamonyi intende promuovere il
progetto Non di solo pane vive l’uomo…proponendo ai tanti
benefattori che operano nella diocesi di Byumba di dare vita a un progetto
unitario, destinando all'edificazione del nuovo monastero una quota
minima delle somme che annualmente
portano in Rwanda. Per l'anno in corso, l'Associazione Kwizera ha destinato al
progetto una somma pari al 5% dei fondi destinati al Rwanda.La speranza è che
questo esempio possa essere seguito anche dalla tante associazioni
italiane e straniere attive nella diocesi, in modo che il piccolo contributo di
ognuno possa consentire una grande realizzazione. Chiunque voglia raccogliere
questa sfida potrà segnalare la propria disponibilità prendendo contatto con Madre
M. Letizia all’indirizzo: clarisseskamonyi@yahoo.fr.
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