"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


domenica 2 agosto 2015

Un movimento jihadista con base sulle montagne ai confini rwandesi

Come se ce ne fosse bisogno, nella caotica situazione che caratterizza la zona del Kivu coongolese ai confini con il Rwanda, ha fatto la sua comparsa anche la minaccia dell'estremismo islamico. Secondo notizie raccolte dalla fondazione di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre - ACS e rilanciate anche dalla Radio Vaticana il 22 luglio scorso, uno dei tanti gruppi armati attivi da anni nella zona, l'Adf-Nalu, acronimo inglese della Forze Democratiche Alleate-Esercito nazionale per la liberazione dell'Uganda, ha subito per così dire una mutazione genetica trasformandosi in un vero e proprio movimento jihadista, asssumendo il nome di Adf-Mdi o semplicemente Mdi-Muslim defence international.I potenziali rischi che ne potrebbero scaturire per il Congo, ma, a nostro avviso, anche per il Rwanda, dove esiste pur sempre una minoranza mussulmana ( allo stato non supeiore al 2%)  che potrebbe subire il fascino perverso di questi estremisti, vengono analizzati in questo contributo dell'africanista Anna Bono, comparso oggi su La Bussola quotidiana (leggi qui).

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