Il Fund for
Peace, Fondo per la pace, un’organizzazione non governativa statunitense
impegnata nella prevenzione dei conflitti e nella promozione di stabilità e
pace, ha pubblicato in questi giorni la decima edizione del suo “Indice degli stati falliti”, ribattezzato a partire da quest’anno “Indice degli stati più
fragili”. L’Indice che si basa su 12 indicatori ( quattro sociali, due
economici e sei politici), senza pretendere l’attendibilità di un’indagine
scientifica ma basandosi sulle elaborazioni di informazioni provenienti da milioni di documenti
disponibili pubblicamente, mira a fornire utili indicazioni per pervenire a un
quadro d’insieme circa lo stato dei singoli paesi. Il poco invidiabile primato di stato più “fragile” , su 178 paesi considerati, è andato per il
2014 al Sud Sudan seguito da Somalia (in prima posizione dal 2008 al
2013), Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo e Sudan,
tutti paesi considerati “ad altissimo rischio”. Undici paesi fanno parte della
seconda classe – “a rischio elevato” – fra
cui il Ciad, Guinea, Costa d’Avorio e Guinea Bissau. La terza fascia dei paesi “
a rischio” comprende 18 paesi, per la gran parte africani, compreso il Rwanda che si colloca, con un punteggio di 90,5, al 34° posto con un valore di 90,5, in peggioramento rispetto
all’anno precedente in cui si posizionava al 38° posto con un punteggio di 89,3.
L’andamento negli anni del Rwanda, come si evince dal grafico riportato qui a lato, è caratterizzato da tendenziale peggioramento dopo il buon trend degli anni dal 2006 al 2008. Le situazioni più critiche sono evidenziate dai punteggi più alti che riguardano l'indicatore dei conflitti etnici (8,5) piuttosto che le dinamiche politiche in senso lato (8,2).
Nessun commento:
Posta un commento