"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 3 dicembre 2013

Corruption Perceptions Index-CPI 2013: l'Italia venti posizioni dietro il Rwanda

Mappa CPI
Domani immancabilmente qualche giornale italiano titolerà che il grado di percezione della corruzione nel settore pubblico e politico colloca l’Italia ben venti posizioni dietro il Rwanda, solitamente preso come termine di confronto non propriamente esemplare. Infatti, il Corruption Perceptions Index-CPI 2013, l’indice di Transparency International, vede l’Italia al 69° posto nel mondo, con un punteggio di 43/100 e il Rwanda al 49° posto con un punteggio di 53/100, pari a quello dell'anno precedente quando occupava il cinquantesimo posto. Trattandosi di un indice sulla percezione, le interpretazioni devono tenere conto del fattore “soggettivo”, ma è possibile fare alcune considerazioni generali riguardo alle performance anticorruzione dei due paesi: l’Italia rimane ancora confinata agli ultimi posti in Europa, seguita solo da Bulgaria (77°) e Grecia (80°), ed allo stesso livello della Romania, mentre il Rwanda, un puntino giallo in mezzo a un continente dai colori più scuri, spicca tra i paesi più virtuosi dell’Africa, preceduto solo da Botswana (30°), Capo Verde (41°) e Seychelles (47°). Come d’abitudine, al vertice della classifica mondiale troviamo i paesi del Nord Europa - Danimarca (91/100), Finlandia, Svezia e Norvegia tutte con 89/100 –, oltre alla Nuova Zelanda (91/100), mentre l’ultima posizione è occupata da Afghanistan, Corea del Nord e Somalia (tutti con un misero voto di 8/100).

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