Fraternità, fondamento e via per la pace, questo è il tema della 47a Giornata Mondiale per la Pace, la prima di Papa Francesco.
Un messaggio rivolto a
tutto il mondo, con una validità universale, che assume però anche
valenze particolari all'interno delle singole comunità che compongono
questa nostra umanità. Risuona, infatti, forte è il richiamo ai popoli
ricchi, prigionieri della cultura del benessere, che fa perdere il
senso della responsabilità e della relazione fraterna e fa vedere gli
altri come antagonisti o nemici, spesso «cosificati», e i poveri e i bisognosi
come un «fardello», un impedimento allo sviluppo, Alto risuona l'invito
del Papa affinchè la globalizzazione dell’indifferenza lasci finalmente il posto ad una globalizzazione
della fraternità. Un messaggio di speranza viene indirizzato ai popoli che
vivono in zone del mondo insanguinate da «conflitti che si consumano
nell’indifferenza generale». Il Papa sottolinea che «gli accordi internazionali
e le leggi nazionali, pur essendo necessari ed altamente auspicabili, non sono
sufficienti da soli a porre l’umanità al riparo dal rischio dei conflitti
armati. È necessaria una conversione dei cuori» che porti alla riconciliazione
nella fratellanza. All'interno dei singoli stati poi, deve instaurarsi
un clima che consenta ai cittadini di "sentirsi rappresentati dai poteri
pubblici nel rispetto della loro libertà", evitando che tra
cittadino e istituzioni, si incuneino "interessi di parte che deformano
una tale relazione, propiziando la creazione di un clima perenne di conflitto».
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