Il grado di felicità percepita dai rwandesi non dovrebbe essere molto alto a dar retta alle risultanze del secondo rapporto sulla felicita', il World Happiness Report 2013, presentato l'otto settembre e curato dal Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite (SDSN), sotto l'egida del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. La fotografia che il Report 2013 fa del Rwanda, attraverso l'analisi di sei fattori che includono il PIL reale pro capite, l'aspettativa di vita, la percezione di libertà nel compiere le proprie scelte di vita, l'assenza di corruzione e la rete personale di sostegno su cui contare, non è delle più lusinghiere.Sulla base di una scala cha va da 0 a 10, di come venga percepito lo stato di benessere in ognuno dei 156 paesi dove i ricercatori del leader mondiale dei sondaggisti, la societa' americana Gallup, hanno condotte le proprie interviste, il Rwanda, con un punteggio di 3,715/10 a fronte di una media ponderata a livello mondiale di 5,1/10, è relegato in fondo alla classifica, al 152 esimo posto su 156 paesi, con un arretramento di una ventina di posizioni rispetto alla precedente rilevazione quando aveva un punteggio superiore di 0,50/10. Dietro il Rwanda rimangono solo il Burundi, la Repubblica Centrafricana, il Benin e il Togo, paesi che si trovavano nelle medesime posizioni anche nel precedente Report. Condotto da una squadra di esperti di vari settori, chiamati a raccolta dalla Columbia University sotto la guida di John F. Helliwell, Lord Richard Layard e Jeffrey D. Sachs, lo studio intende fornire indicazioni, unitamente ad un altro importante indice come l'Indice di sviluppo umano-HDI ( dove il Rwanda è ancora fanalino di coda), su come orientare le scelte politiche per il periodo 2015-2030: "La felicità percepita ci può insegnare molto sulle misure da prendere per migliorare il benessere del pianeta e per assicurare uno sviluppo sostenibile", ha detto Jeffrey D. Sachs, direttore dell'Earth Institute della Columbia University, nonché consulente particolare del Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-Moon, "le politiche adottate nei vari Paesi devono allinearsi maggiormente con ciò che interessa e tocca di più la gente". Per la cronaca, i paesi con i più alti livelli di felicità sono Danimarca, Norvegia, Svizzera, Paesi Bassi, Svezia, con l'Italia che con un punteggio di 6,021 si colloca a un poco onorevole 45 esimo posto, scivolando di diverse posizioni rispetto al Rapporto 2012.
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