La coalizione governativa imperniata sul Fronte patriottico rwandese (RPF-FPR), il
partito del presidente, ha conseguito una vittoria scontatissima alle lezioni
tenutesi lunedì in Rwanda, che ha visto, dopo una campagna elettorale
abbastanza sotto tono anche se funestata da due esplosioni mortali nella
capitale, un’affluenza pari a oltre il 98% degli aventi diritto, i rwandesi con più di sedici anni. La coalizione
incentrata sul FPR ha avuto, secondo i primi dati ancora provvisori, 4.439.948
voti con una percentuale del 76,22 per
cento, conseguendo quaranta dei 53 seggi in palio. Facevano parte della
coalizione il Centrist Democratic Party
(PDC), Parti du Progrès et la Concorde (PPC), Parti Socialiste Rwandais (PSR) e
l’Ideal Democratic Party (PDI) che avevano nelle liste un paio di candidati
ciascuno. Il Social Democratic Party-(PSD) e il Liberal Party (PL), arrivati
rispettivamente secondo e terzo con il 13,03 per cento e il 9,29 per cento dei voti, si
divideranno la dozzina di seggi residui, partecipando comunque al governo del paese con la presenza di propri ministri. Né il partito
PS-Imberakuri, né i quattro candidati indipendenti in lizza hanno conseguito il
quorum necessario del 5 per cento del
totale dei voti espressi, necessario per concorrere alla suddivisione dei
seggi. Il PS-Imberakuri che si è presentato alle elezioni è solo una pallida
copia del partito fondato da Bernard Ntaganda; si tratta, infatti , del frutto
di una scissione pilotata dall’esterno che ha portato all’estromissione del
leader e fondatore e alla sua successiva incarcerazione con l’accusa di divisionismo. L’altro
partito di opposizione, il Democratic Green Party, autorizzato solo poco tempo
prima delle elezioni, non ha ritenuto di partecipare alle elezioni, data la
ristrettezza dei tempi per gli adempimenti elettorali. Per completezza va detto
che gli altri due movimenti politici attivi sulla scena politica rwandese, il
FDU-Inkingi e il PDP-Imanzi, i cui rispettivi leader, Victoire Ingabire e
Deogratias Mushayidi, sono da tempo in prigione, non hanno potuto partecipare
alle elezioni, in quanto partiti non ancora autorizzati ad operare in Rwanda.
3 commenti:
Vittoria bulgara...alla faccia della democrazia!
Sarà bulgara.... O forse no.
Certo é che la gente normale é abbastanza soddisfatta dell'operato del governo. Nonostante le critiche che vengono dall'estero... forse per interesse?
mah io so solo che persone rwandesi, residenti in rwanda che ho il piacere di conoscere sono state portate al seggio in piena notte ed il loro dito impregnato d'inchiostro guidato verso il voto giusto...sarà un caso isolato?? Io non sto qui a giudicare l'operato del Governo, sicuramente qualcosa fa come fanno tutti i Governi del mondo, anche le dittature. Il mio intervento riguardava la Democrazia che palesemente non c'è, in questo si la penso in modo diverso da te e della gente "normale" a cui ti riferisci...o forse la gente deve dire che è soddisfatta??
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