"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


sabato 28 marzo 2009

Anche l'India interessata a investire in Rwanda

Una delegazione di 20 investitori indiani, attualmente in Rwanda per studiare la situazione del mercato in previsione di possibili investimenti nel Paese, ha incontrato  ieri il Presidente Paul Kagame con il quale ha approfondito l’argomento. Parlando alla stampa dopo l'incontro con il Presidente, Mukund Choudhary, Managing Director di Spentex industrie tessili indiane,anche a nome del gruppo, ha ammesso l’ interesse ad investire in Rwanda, paese che presenta un clima favorevole agli investimenti e una promettente economia, in settori quali l’ICT, il farmaceutico, il  tessile e l'agricoltura.

Dopo le grandi manovre cinesi in terra africana, anche l’India muove dunque le sue pedine e si affaccia sullo scacchiere africano.  La speranza è che  la politica commerciale indiana nel continente non assuma le connotazioni aggressive dei cinesi, abituati a far man bassa di concessioni di sfruttamento minerario e petrolifero, anche grazie alla politica sempre efficace di fare dono di qualche opera pubblica al paese interessato. Senza dimenticare anche la politica cinese di ricorrere,  per la  realizzazione degli interventi in terra africana, a manodopera cinese, oltretutto attinta, secondo alcuni osservatori in loco, anche al serbatoio delle capienti carceri cinesi, con conseguente scarsa o nessuna ricaduta sull’economia delle famiglie africane. Da ultimo, rimane la speranza che un grande paese di riconosciuta democrazia come l’India abbia un diversa sensibilità, rispetto al  regime cinese, per quanto attiene il rispetto dei diritti.

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