"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 26 gennaio 2009

Una linea ferroviaria per rompere l'isolamento di Rwanda e Burundi

Il progetto di costruzione di una linea ferroviaria ( vedi post del 3 novembre 2008)  che colleghi il Rwanda e il Burundi  ai porti tanzaniani di Mombasa e Dar es Salaam sta muovendo i primi passi. I tre paesi coinvolti ( Rwanda, Burundi e Tanzania) hanno, infatti, firmato venerdì scorso  ad Arusha in Tanzania un Memorandum d'intesa (MoU) propedeutico all’avvio del progetto e di istituire un Comitato tecnico misto  (JTMC) responsabile per il monitoraggio e la gestione degli aspetti tecnici del progetto ferroviario,  al cui interno il Rwanda fungerà da Unità di coordinamento del  progetto stesso. A ciascuno Stato partner competerà facilitare la creazione di un percorso per la linea ferroviaria all'interno del proprio territorio, avviare gli studi tecnici, oltre naturalmente il reperimento dei fondi  necessari allo studio per l'attuazione del progetto e la relativa copertura dell'impegno finanziario.Il finanziamento dell’intero progetto è previsto secondo una forma di  partenariato pubblico-privato (PPP).La rete ferroviaria sarà avviata da Isaka in Tanzania a Kigali e dalla Tanzania, attraverso Keza e Gitega, verso Musongati in Burundi e sarà poi collegata con la rete ferroviaria del corridoio centrale che collega al porto di Dar es Salaam. Anche se il costo reale del progetto è ancora da determinare,  le prime stime ipotizzano una spesa di 4 miliardi di dollari e circa cinque anni di lavori. L'opera permetterebbe di abbattere l'incidenza del costo del trasporto dal 40% al 5% dell'intero costo delle merci. 

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