"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 28 gennaio 2009

L'impegno delle autorità rwandesi contro la corruzione

Non passa giorno che su The New Times di Kigali non si legga di qualche arresto di funzionario o amministratore pubblico per fatti di corruzione. Oggi è il caso del direttore generale dell'Ufficio centrale per gli investimenti pubblici e finanziamenti esterni (CEPEX), arrestato con l'accusa di aver causato la perdita di Rwf 453m in abusi del suo ufficio, che è responsabile per la gestione degli investimenti pubblici.Sembra che le autorità rwandesi abbiano fatto della lotta alla corruzione uno degli elementi caratterizzanti la propria azione di governo. L’editoriale di oggi del giornale rwandese, nel sottolineare che la maggior parte dei paesi africani perdono milioni di entrate ogni anno a causa della corruzione, in particolare nella pubblica amministrazione, a causa dell’appropriazione indebita di fondi pubblici da parte di tanti funzionari alla ricerca di stili di vita lussuosi che non potrebbero permettersi, proclama con enfasi che il Rwanda è un paese che non solo ha predicato la tolleranza zero per uno dei vizi più antichi del mondo - la corruzione - ma ha messo in pratica ciò che predica.Una simile crociata contro la corruzione non può non essere vista con estremo favore, soprattutto se non prevede eccezioni e sconti di sorta, a nessun livello.

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