"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 7 gennaio 2020

Il Rwanda darà vita a una Green Bank

Centrale solare da 8,5 MW di Rwamagana *

Il governo ruandese è intenzionato a promuovere la creazione di un istituto finanziario dedicato al finanziamento di progetti che promuovono la resilienza ai cambiamenti climatici.L’iniziativa farà capo al Rwanda Green Fund (FONERWA) che ha già stipulato un accordo di consulenza progettuale con  la Coalition for Green Capital (CGC), una non-profit che mira ad accelerare la crescita dei mercati dell'energia pulita attraverso la creazione di Green Banks a livello internazionale, con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo. La banca verrà chiamata Rwanda Catalytic Green Investment Bank (RCGIB), la relativa struttura organizzativa e il capitale iniziale saranno definiti in base a un apposito studio in fase di realizzazione d’intesa appunto con CGC. L'iniziativa risponderà a  una serie di principi guida, in particolare il processo decisionale di investimento indipendente, la capacità di raccogliere finanziamenti dalle istituzioni finanziarie per lo sviluppo e il settore privato sulla base delle migliori pratiche delle banche e strutture verdi internazionali, nonché input strategici da FONERWA e altri partecipanti al mercato. La proprietà potrebbe essere aperta anche a capitali privati. Una volta istituita, la Banca verde finanzierà progetti verdi sia pubblici che privati, purché soddisfino i criteri stabiliti.La proposta della Rwanda Green Bank segue un'analoga iniziativa attiva in  Sudafrica, con un bilancio iniziale di oltre $ 100 milioni.
* E' il più grande impianto di pannelli solari installati nel continente africano al di fuori del Sud Africa e Mauritius. Con una capacità di 8,5 megawatt, è la prima centrale in Africa orientale, estesa su un terreno di circa 20 ettari e composta da 28.360 pannelli fotovoltaici che sfrutteranno la luce del sole per 25 anni, in grado di soddisfare circa il 6% del fabbisogno energetico del Paese. L’impianto, realizzato su tecnologia israeliana, ha richiesto un investimento di circa 23,7 milioni di dollari, resi disponibili da Fondi d’investimento olandesi e inglesi, dal Fondo norvegese per i paesi in via di sviluppo (Norfund), da sovvenzioni degli Stati Uniti e dal programma finlandese di partenariato per l’energia e l’ambiente in Africa.

Nessun commento: