"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 12 dicembre 2019

L'ultima (forse) lettera di fine anno dell'Associazione Kwizera

Riportiamo qui di seguito la lettera che tradizionalmente l'Associazione Kwizera invia ai propri soci e sostenitori ogni fine anno. Quest'anno la lettera riveste, purtroppo, un sapore particolare. Gli amici Angelo e Franco, fondatori ed animatori dell'Associazione hanno deciso di "gettare la spugna" per gravi motivi familiari, preannunciando la chiusura dell'Associazione entro fine 2020.Come scritto nelle stessa lettera vedremo se qualche volonteroso saprà raccogliere il testimone per continuare questa testimonianza i cui frutti, copiosi, sono sinteticamente qui descritti. 

Amici carissimi,
tutto ha fine, vi chiediamo ancora un momento di attenzione per leggere questa conclusiva ed importantissima ultima comunicazione. Dopo 19 anni di gloriosa attività umanitaria Kwizera Onlus chiude i battenti. Anni di malattia che hanno colpito le famiglie dei principali promotori dell’Associazione ci spingono e ci costringono a prendere questa dolorosa decisione.  Il 2020 sarà l’ultimo anno di attività che desideriamo chiudere con l’impegno e la dedizione che ha contraddistinto il nostro operato in tutti questi anni. Impossibile ricordare in queste poche righe quanto fatto in terra di missione in questo, quasi, quinto di secolo. Possiamo comunque ricordare alcune delle principali realizzazioni. Oltre 800 bambini hanno potuto studiare grazie al progetto di adozione a distanza; mentre nell’ambito del progetto Adotta una Scuola, sono state edificate 2 scuole, dotate di aula magna e servizi igienici dignitosi. Con il  progetto Amazi, (acqua in kinyarwanda) abbiamo distribuito oltre 240 cisterne, con una capacità di 10.000 litri cadauna, in tutto il territorio della Diocesi di Byumba, affiancandole con la realizzazione di 3 acquedotti. Abbiamo donato a giovani coppie ed a ragazze madri circa 7.000 (settemila) capre nell’ambito del progetto Mikan e Mikan Baby. Sono state realizzate 2 fattorie (una delle quali copre una superficie di 42 ettari, pari a 84 campi di calcio per intenderci), dove lavorano circa 400 persone raggruppate in cooperative. Abbiamo costruito una linea elettrica per portare energia ad un villaggio che ne era privo. Sono stati finanziati diversi corsi formativi a tema: informatica, cucito, taglio, allevamento, artigianato ecc.
Dal 2007 abbiamo dato vita ad un progetto pilota per l’integrazione del popolo Batwa (pigmei): dapprima realizzando 47 abitazioni, poi otto ettari di terrazzamenti radicali per iniziare l’educazione all’agricoltura. I bambini batwa sono stati inseriti nel progetto di adozione in modo da poter frequentare la scuola. Questo aiuto continua a tutt’oggi con il progetto Adotta un Villaggio. In campo agricolo sono stati creati numerosi progetti di allevamento di maiali, mucche, polli, capre e conigli, ma anche l’apicoltura ha avuto il suo spazio. Numerose parrocchie della Diocesi di Byumba sono state dotate di impianti di biogas. Abbiamo strappato (letteralmente a picco e pala) dalle colline oltre 35 ettari di terrazze radicali che consentono di lavorare la terra in maniera produttiva e razionale. A completamento di un ideale Villaggio Kwizera, sono stati realizzati  un centro sociale, una chiesa, diverse abitazioni per famiglie bisognose, che portano il numero complessivo delle case donate a circa 60,  un asilo, l’Asilo Carlin, di cui ci siamo fatti carico anche dei costi di gestione, manutenzione e degli stipendi alle insegnanti. L’edificazione di un presidio sanitario, che garantisce le cure ad una popolazione numerosa in un remoto villaggio, è l’ultima opera portata a termine nel corso del 2019. Abbiamo fatto anche  tantissime altre cose che voi che ci seguite da sempre, se fate mente locale, riuscirete a ricordare. Sul Blog Albe rwandesi, che rimarrà aperto, potrete ricordare la nostra storia e quella del Rwanda oltre a seguirne l’attualità.   Ma la cosa più importante che abbiamo fatto in tutti questi anni è quella di riuscire ad estrarre dalla montagna della disperazione una pietra di speranza, donando il nostro aiuto nel nome del Signore. Ma torniamo a noi, il prossimo anno non dovrete assegnarci il 5xMille (quello del 2020 arriverebbe nel 2021) perché ci cancelleremo dagli elenchi. La sede Societaria realizzata interamente con la donazione delle famiglie di Franco Simonini  e Angelo Bertolucci verrà donata ed un ente no profit. Vi invitiamo a sostenerci economicamente anche in questo ultimo anno in modo da chiudere in bellezza questo straordinario percorso di solidarietà. E se qualcuno intenderà raccogliere il testimone e dar vita a una nuova iniziativa nel solco di questa che ci avviamo a concludere, potrà contare sulla nostra amichevole vicinanza e, siamo sicuri, anche della vostra. Nel caso non mancheremo di darvene notizia. Desideriamo ringraziare tutti voi che ci avete sostenuto con il vostro amore e vi assicuriamo che in pochi sono riusciti a fare ciò che noi, insieme, abbiamo fatto per i poveri dell’Africa centrale. Per noi, aiutiamoli a casa loro, non è stato un semplice slogan o un modo per scaricare il problema, ma un impegno concreto che ha dato molti, buoni frutti. Possiamo e dobbiamo ancora agire singolarmente nel combattimento della “buona battaglia”; saldi nella Fede, perseveranti nella Speranza, operosi nella Carità. Ad un mondo migliore si contribuisce solo facendo il bene adesso e in prima persona, con passione e ovunque ce ne sia la possibilità. Benedetto XVI: Deus caritas est.

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