Il Rwanda ospiterà, l'anno prossimo, il Global
Food Summit (GFIS) per l'Africa, un evento che cerca di elaborare
strategie per sradicare la fame e la malnutrizione.Dal 3 al 5 novembre 2020, oltre 3.000 partecipanti, provenienti da tutto il continente africano e dal mondo, si daranno appuntamento a Kigali. L'evento sarà organizzato in collaborazione con Seeds & Chips, una società fondata e presieduta da Marco Gualtieri, focalizzata sull'uso della tecnologia
per migliorare il sistema di valore degli alimenti.Il vertice globale sull'innovazione alimentare si è tenuto a
Milano, in Italia, ogni anno sin dalla sua istituzione nel 2015, dopo l’Expo. In occasione della presentazione dell’appuntamento del 2020,
Marco Gualtieri, fondatore e presidente di Seeds & Chips, ha annunciato
l'intenzione di istituire un hub per l'innovazione alimentare in Rwanda, primo
di 10 da aprirsi in altrettanti paesi
dell'Africa: Ghana, Nigeria, Etiopia, Mozambico, Angola, Marocco, Sudafrica ed
Egitto. “L'idea è che
potremmo investire tra 50 milioni e 100 milioni di dollari in ogni paese perché
pensiamo di poter creare molti posti di lavoro.L'obiettivo è creare migliaia
di nuovi posti di lavoro - almeno 30.000 - in ciascun paese " anche tenuto conto che secondo le informazioni della Banca mondiale, si
prevede che il mercato alimentare africano raggiungerà 1 trilione di dollari all'anno
entro il 2030 dai 313 miliardi di dollari nel 2013.Gli hub saranno coinvolti nelle tecnologie per la produzione
alimentare, l'agricoltura di precisione - che secondo Gualtieri dovrebbe essere
un'industria multi-miliardaria e la trasformazione dei prodotti alimentari. "Vogliamo che questi hub siano interconnessi in modo che le persone nei paesi beneficiari possano
beneficiarne attraverso l'apprendimento di competenze diverse".La dott.ssa Gerardine Mukeshimana, ministro dell'agricoltura
e delle risorse animali del Rwanda, in sede di presentazione del GFIS 2020 ha affermato che "dovremmo sfruttare lo sviluppo della tecnologia per ottenere risultati migliori nel settore alimentare", tenuto conto che l'Africa ha ancora la più
alta prevalenza di fame e malnutrizione. Infatti, secondo un rapporto FAO sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo del 2019, risiedono in Africa quasi 260 milioni su 820 milioni di persone,ovvero circa l'11% della popolazione mondiale, che soffrono la fame a livello mondiale.
"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
sabato 23 novembre 2019
venerdì 22 novembre 2019
La Chiesa Cattolica inaugura un nuovo grande albergo a Kigali
La ricettività alberghiera di Kigali si è arricchita di un nuovo hotel a 4 stelle che andrà ad affiancarsi ai numerosi alberghi esistenti nella capitale ruandese, come il Kigali Marriot Hotel, il Kigali Serena Hotel o il Radisson Blu Hotel and Convention Center. E' stato inaugurato all'inizio del mese un nuovo hotel
di lusso, il Saint Famille Hotel; un 4 stelle opera della Chiesa cattolica ruandese, realizzato, con un investimento di circa 6 milioni di euro, in prossimità della cattedrale della Sacra Famiglia, nel centro della capitale.Per ora le notizie sono scarse; lo stesso sito dell'albergo sembra in progress, basti dire che riporta ancora le foto dell'immobile in costruzione, il che francamente lascia perplessi avendo a che fare con un'attività in cui l'immagine riveste un'importanza decisiva. Speriamo di non rivivere l'esperienza avuta qualche anno fa in un grande e moderno albergo di Ruhengeri, di proprietà della locale diocesi protestante, in cui a una struttura di livello faceva riscontro un'organizzazione e un servizio decisamente scadente( vedi post precedente).Speriamo che la diocesi di Kigali si sia affidata a professionisti del settore e non a qualche albergatore improvvisato.Vedremo se in occasione della prossima missione riusciremo a sapere qualcosa di più circa le caratteristiche complessive dell'Hotel e sperimentarne i servizi.
venerdì 8 novembre 2019
In ricordo di Maria Pia Fanfani attiva nel Rwanda del 1994
E' morta ieri a Roma all'età di 97 anni, Maria Pia Fanfani. La ricordiamo con questo lancio dell'agenzia Adnkronos del 6 giugno 1994, in cui si dà conto della sua missione in Rwanda, che faceva seguito a quella del 28 aprile in cui portò in Italia, fra gli altri, tre seminaristi della diocesi di Byumba, Paolo, Roberto e Cirillo.
RWANDA: LA MISSIONE DI MARIA PIA FANFANI
Mariapia Fanfani e' rientrata in
Uganda dopo aver trascorso quattro giorni in Rwanda per portare aiuti e
raccogliere i feriti piu' gravi che hanno urgente bisogno di cure. In giornata
il convoglio organizzato dall'Associazione ''Insieme per la Pace'' raggiungera'
l'aeroporto di Entebbe dove sono pronti gli aerei dell'Aeronautica Militare
Italiana che porteranno in Italia i feriti e i malati posti in salvo dalla
Signora Fanfani. Si tratta di 70 bambini e di 15 adulti che arriveranno domani
mattina all'aeroporto di Ciampino. Su uno degli aerei rientrera' in Italia
anche il sottosegretario agli Esteri Rocchetta che ha tentato invano, nella
giornata di ieri, di raggiungere Kigali.A Kigali, ultima tappa del giro di soccorso compiuto
all'interno del territorio ruandese, e' stata invece Mariapia Fanfani: prima di
raggiungere la capitale, e' stata a Nyanza (nell'orfanotrofio dei padri Borile
e Misuraca), a Nyamata (nell'istituto di padre Minghetti), a Byumba, a Kibungo
e Rwamagama per raccogliere altri bambini feriti e malati. Scortata dai
militari del Fronte Patriottico e, personalmente dal generale Paul Kagame (che
le ha consegnato un appello da trasmettere al Papa), Mariapia Fanfani, insieme
con la sua collaboratrice Gabriella Caldelari, ha fatto visita al campo
militare di gako e nella regione di Kabgayi, dove i miliziani governativi
tengono in ostaggio ventimila civili che rischiano di essere sterminati. La
situazione in tutto il Paese e' drammatica: la gente muore di fame ed e' ormai
impossibile una stima, sia pure approssimativa, delle vittime. Le condizioni
igieniche sono disastrose e le epidemie stanno provocando altri morti. Mariapia
Fanfani ha raccolto i feriti e i malati lungo il percorso, in circostanze
spesso terribili.Molti bambini sono stati raccolti ai bordi delle strade,
feriti piu' o meno gravemente, erano accanto ai corpi senza vita dei loro
genitori. Combattimenti sono in corso ancora in molte zone del Paese dove si sono
formate sacche di resistenza dei governativi.
mercoledì 6 novembre 2019
Rwanda: donne in maggioranza nel nuovo governo
Dopo quella in Parlamento, le
donne ruandesi conquistano anche la maggioranza nel governo. Infatti, lunedì il
presidente Paul Kagame ha operato un rimpasto del governo dandogli un tocco
decisamente rosa: 14 dei 27 ministri che compongono il nuovo gabinetto sono
donne. L'ennesima dimostrazione del ruolo che le donne ricoprono nella politica
ruandese, dove la costituzione prevede
che la rappresentanza femminile in qualsiasi organo decisionale dovrebbe essere
almeno del 30%. Le donne già alle elezioni parlamentari del 2018 avevano riconfermato la leadership
mondiale del Rwanda come paese con la piu' alta rappresentanza femminile in
parlamento, con 51 degli ottanta seggi della Camera dei deputati: oltre ai 24
seggi riservati costituzionalmente al gentil sesso, le donne si erano
aggiudicate 26 dei 53 seggi in palio e
uno dei due seggi riservati ai giovani. La Camera dei deputati ha quindi una
predominanza rosa al 63,75 per cento, migliorando anche il gia' elevato 56 per
cento della precedente legislatura.Anche al Senato, composto da 25 membri non eletti
direttamente ma scelti con altri criteri
le donne ora occupano 10 seggi. Complessivamente, su 105 parlamentari che
compongono le due camere, le donne detengono quindi 61 seggi, pari al 58 per cento. Secondo i dati dell'Unione
interparlamentare rilasciati nel luglio 2018, a livello mondiale, la
rappresentanza media delle donne alla Camera si attesta al 21,3 per cento, 18,8
per cento al Senato, con una media del 20,9 in entrambe le Camere.
Per meglio conoscere il ruolo della donna nella società ruandese suggeriamo la lettura di questo estratto dall'ebook Aiutiamoli a casa loro Il Modello Rwanda
Iscriviti a:
Post (Atom)