"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 29 aprile 2016

Riproposto un progetto agricolo a favore dei batwa di Kibali

Una recente panoramica del villaggio batwa di Kibali
All'esito della Missione 2016 dell'Ass. Kwizera era stato deciso di rilanciare la collaborazione con la comunità batwa di Kibali che, tra alti e bassi, si sta portando avanti dal lontano 2007 quando furono edificate 47 casette, una  per ognuno dei nuclei familiari che allora componevano la comunità. Da allora c'è stato un susseguirsi di interventi che hanno avuto il punto  più alto nella messa a coltura dei terrazzamenti ricavati sulla collina di insediamento del villaggio. Successivamente una serie di fattori, anche  esterni alla comunità, hanno concorso ad  incrinare il faticoso percorso che la comunità stessa era riuscita a intraprendere, provocando una grave involuzione del processo d'integrazione che sembrava potersi attuare: si legga al riguardo quanto fin ad oggi pubblicato cliccando  qui. 
Alla luce del riconfermato impegno dell'Ass. Kwizera a favore dei batwa di Kibali  è stato predisposto, d'intesa con la Caritas, un intervento a favore delle 40 famiglie superstiti, consistente in un primo piano di semina di patate su un ettaro dei terreni incolti, sulla base del modello della fattoria dei tre terzi ( I terzo ai proprietari dei terreni, cioè tutti i batwa, II terzo a chi presta la manodopera, III terzo ai finanziatori). Il direttore della Caritas si raccorderà con le autorità civili e con la Croce Rossa, già attiva fra i batwa, per fare in modo che il progetto possa avere successo.
Nel frattempo si procederà a una ricognizione dello stato delle case che dovrebbe portare a interventi manutentivi, a partire dalla sostituzione delle tegole di copertura dei tetti danneggiate.

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