I pochi dubbi che ancora permanevano sui possibili scenari in cui si terranno le elezioni presidenziali rwandesi del 2017 vengono spazzati via dall'intervista di Paul Kagame all'ultimo numero di Jeune Afrique (leggi qui). Kagame è stato molto chiaro: sulle elezioni presidenziale del 2017 non saranno ammesse intromissioni da parte di nessuno e saranno i rwandesi a decidere se, eventualmente, modificare la costituzione onde permettere un terzo mandato presidenziale al presidente uscente. Neppure l'attrattiva di un premio di 5 milioni di dollari e un vitalizio di 200 mila dollari l'anno, quanto previsto dal "Premio per il successo nella leadership in Africa", assegnato dalla Fondazione Mo Ibrahim ai capi di Stato/di governo africani che hanno saputo guidare meglio lo sviluppo del proprio paese e hanno lasciato il proprio posto al termine del mandato naturale, sembra interessare Paul Kagame, che, a specifica domanda, risponde "di non essere candidato a un premio che viene dato a degli Africani per il solo fatto di aver lasciato il potere, anche se non hanno fatto altro per il loro popolo".
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