"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 28 ottobre 2013

I Vescovi africani: per Lampedusa c'è anche una responsabilità africana


Come sottolineato in un precedente post, anche in Africa si comincia ad interrogarsi se tragedie come quella di Lampedusa, correlate al grande numero di profughi e migranti che abbandonano il continente africano per cercare rifugio o lavoro in Europa, spesso a rischio della vita, non implichino responsabilità anche dei governanti africani. E’ di qualche giorno fa una presa di posizione dei vescovi africani che in una una nota del Secam (Simposio conferenze episcopali Africa e Madagascar) fatta pervenire all’agenzia Fides denunciano l’esistenza di precise  responsabilità africane che stanno a monte di tragedie come quelle a cui purtroppo assistiamo sempre più di frequente nel canale di Sicilia. Si legge, infatti, nella nota .“È sorprendente che così tanti rifugiati dall’Africa orientale continuano ad intraprendere il pericoloso viaggio verso l’Europa alla ricerca della “libertà” a causa delle gravi condizioni politiche ed economiche dei loro Paesi di origine”. Dopo aver ricordato  la situazione particolare in cui versano  Somalia ed Eritrea, i due Paesi da dove proviene la maggior parte delle persone coinvolte nella tragedia di Lampedusa, rifacendosi alla Lettera Pastorale dei Vescovi africani, “Governance, bene comune e transizioni democratiche in Africa”, il comunicato prosegue: “il dramma della migrazione, con un crescente numero di giovani che rischiano la vita per abbandonare l’Africa, riflette la profondità del malessere di un continente dove ancora sono forti le resistenze ad assicurare alle proprie popolazioni lavoro, educazione e salute”.“Dopo oltre 50 anni di indipendenza, l’Africa è ancora alla prese con violenze senza fine, gruppi armati illegali che continuano a minacciare la sicurezza della popolazione e dei loro beni che a loro volta provocano la fuga delle persone, come nel caso dell’incidente di Lampedusa” sottolineano i Vescovi africani.
Il documento conclude, come riporta l’agenzia Fides,  facendo appello alla responsabilità delle istituzioni africane perché operino per coordinare le politiche di controllo dei flussi migratori e soprattutto inizino un processo di miglioramento delle condizioni di vita dei loro Stati. Si fa altresì richiesta all’Europa perché riveda la propria legislazione immigratoria e tratti “questi migranti con maggiore compassione”.
Una sfida che, al di là di ogni facile demagogia,  chiama in causa, indistintamente, europei e africani, ognuna per la propria parte.

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