"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 15 giugno 2010

Progetto MIkAN: si prova anche con i maiali

Nell'ambito del Progetto MIkAN è stata sperimentata una piccola variante per un gruppo di giovani famiglie di Kageyo, una sottoparrocchia di Nyagahanga. Invece delle classiche capre, sono stati infatti, assegnati dei maialini di cinque/sei mesi, acquistati parte dalla fattoria parrocchiale e  parte da una comunità di suore di Ngarama. Il costo dei maiali è analogo a quello di una capretta, circa 15.000 franchi. L'esperimento dovrebbe consentire di verificare se l'allevamento dei maiali richiede meno cure rispetto a quello delle capre e se la sua resa è superiore, dal punto di vista  alimentare  (carne) o commerciale. Leggermente diverso è anche il meccanismo di gestione dei nuovi nati: la famiglia assegnataria tratterrà metà della prima nidiata e consegnerà l'altra metà ( composta dal maggior numero possibile di femmine) alla parrocchia.
La Parrocchia, a sua volta, utilizzerà le nuove disponibilità per metà per avviare nuovi gruppi o per l'altra metà per l'ingrasso, traendo così una importante fonte di reddito a sostegno delle attività parrocchiali. Vedremo all'esito del ciclo di questo primo gruppo se tutte queste ipotesi troveranno conferma e quindi se per il Progetto MIkAN varrà la pena puntare anche sul maiale oltr che  sulle capre. Certo se si pensa che il maiale dovrebbe alimentarsi di tutto quello che trova, e che del maiale, per definizione, non si butta via niente, l'esperimento potrebbe rivelarsi una felice intuizione di Don Paolo. Da parte nostra rimane la speranza di poter un giorno mangiare un bel piatto di fagioli con le cotiche in quel di Nyagahanga. Siamo pronti a portare la ricetta e a cucinarcele.

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