In questi giorni hanno trovato ampio spazio su The New Times alcuni fenomeni di abuso venutisi a creare all’interno del programma governativo “one cow” che prevede l’assegnazione di una mucca per ogni famiglia bisognosa, un specie di progetto MIkAN su grande scala e con una mucca al posto di una capra . Infatti, è emerso che ben 17.000 mucche, sulle circa 70.000 fin qui distribuite, sono state assegnate a beneficiari che non rientravano tra quelli aventi i requisiti necessari per usufruire dell’aiuto governativo. Le autorità sono prontamente intervenute per stroncare il fenomeno che ha coinvolto, tra gli altri, anche diversi dirigenti locali che hanno trattenuto per sé le mucche, magari con la scusa che la famiglia destinataria era troppo povera per essere in grado di prestare le necessarie cure alla mucca a cui aveva diritto. Sull’argomento è intervenuto duramente anche il governatore della provincia orientale, Dr. Ephraim Kabaija, che incontrando a Gatsibo i dirigenti locali ha dato loro due giorni di tempo per riportare la situazione alla normalità, recuperando le mucche finite nelle mani di non aventi diritto per assegnarle ai reali beneficiari.Il governatore ha apertamente parlato di casi di corruzione da parte di certi funzionari locali che hanno abusato del loro potere. Tre amministratori locali del villaggio di Rwankuba nel settore Murambi, che avevano acquisito in modo fraudolento le mucche, sono stati immediatamente arrestati dalla polizia di Kiziguro, mentre altri hanno restituito la mucca che avevano ottenuto in maniera più o meno fraudolenta. Ancora una volta le autorità rwandesi si dimostrano particolarmente attive nello stroncare qualsiasi fenomeno corruttivo, ovunque si presenti, anche all'interno della pubblica amministrazione.
"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
giovedì 31 dicembre 2009
martedì 29 dicembre 2009
Scuola di Kiruri:avanzano i lavori
Proseguono a buon ritmo i lavori per la realizzazione dell'immobile che ospiterà 5 aule scolastiche nel villaggio di Kiruri. Ultimati i muri laterali, siamo ormai in prossimità d'iniziare la posa delle travature che reggeranno il tetto. A questo ritmo, l'intero progetto promosso dall'Associazione Kwizera Onlus potrebbe concludersi entro l'inizio della primavera. Nel frattempo, la realizzazione ha trovato uno sponsor nell'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane che ha erogato, proprio nel periodo natalizio, un cospicuo contributo a sostegno del progetto.
domenica 27 dicembre 2009
Il proverbio rwandese della domenica
Umwanzi n’iyo atakwambuye aragukereza
Il nemico anche quando non ti scassina
la casa ti fa perdere tempo.
venerdì 25 dicembre 2009
Poesia di Natale. Dall'Africa
Riprendiamo dal blog Africa di Riccardo Barlaam questa bella poesia.
Natale 2009
Dove il sole ha iniziato
A fare 40 gradi all’ombra,
Laddove ossa e bestie e uomini
Servono ormai da legna da ardere,
Questa e’ l’Africa?
Io non amo l’Africa!
…La si andava a vedere
Armonia tra uomo e natura,
Adesso interessano solo gli animali:
Bestie selvagge, bestie umane…
Foreste dai cuori spezzati,
Museo all’aperto
Che col deserto, nel villaggio o in citta’,
Racconta con il ronzio di mosche e zanzare,
La depravazione dell’ umanità.
Questa e’ l’ Africa?
Io non amo l’Africa!
Perche’ rammento l’Africa
E sogno l’Africa che amo.
Laddove visse il primo uomo,
Da dove parti’la civiltà
Risorgerà la civiltà.
Rinascerà l’ umanità;
Ritorneremo tutti ad amare il continente,
Perche’ sara’ l’ Africa che avremo costruita,
Noi che amiamo l’Africa.
(Ndjock Ngana – Camerun)
Natale 2009
Dove il sole ha iniziato
A fare 40 gradi all’ombra,
Laddove ossa e bestie e uomini
Servono ormai da legna da ardere,
Questa e’ l’Africa?
Io non amo l’Africa!
…La si andava a vedere
Armonia tra uomo e natura,
Adesso interessano solo gli animali:
Bestie selvagge, bestie umane…
Foreste dai cuori spezzati,
Museo all’aperto
Che col deserto, nel villaggio o in citta’,
Racconta con il ronzio di mosche e zanzare,
La depravazione dell’ umanità.
Questa e’ l’ Africa?
Io non amo l’Africa!
Perche’ rammento l’Africa
E sogno l’Africa che amo.
Laddove visse il primo uomo,
Da dove parti’la civiltà
Risorgerà la civiltà.
Rinascerà l’ umanità;
Ritorneremo tutti ad amare il continente,
Perche’ sara’ l’ Africa che avremo costruita,
Noi che amiamo l’Africa.
(Ndjock Ngana – Camerun)
mercoledì 23 dicembre 2009
Benedetto XV all'Africa:solo la riconciliazione realizza la pace.
Dal discorso del Santo Padre BENEDETTO XVI del 21 dicembre 2009, per la presentazione degli auguri natalizi, riprendiamo questo passaggio che ci pare il migliore degli auguri che si possano indirizzare ai nostri amici africani.
.....".Come già detto, il tema del Sinodo designa tre grandi parole fondamentali della responsabilità teologica e sociale: riconciliazione – giustizia – pace. Si potrebbe dire che riconciliazione e giustizia siano i due presupposti essenziali della pace e che quindi definiscano in una certa misura anche la sua natura. Limitiamoci alla parola “riconciliazione”. Uno sguardo sulle sofferenze e pene della storia recente dell’Africa, ma anche in molte altre parti della terra, mostra che contrasti non risolti e profondamente radicati possono portare, in certe situazioni, ad esplosioni di violenza in cui ogni senso di umanità sembra smarrito. La pace può realizzarsi soltanto se si giunge ad una riconciliazione interiore. Possiamo considerare come esempio positivo di un processo di riconciliazione in via di riuscita la storia dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Il fatto che dal 1945 nell’Europa occidentale e centrale non ci siano più state guerre si fonda sicuramente in misura determinante su strutture politiche ed economiche intelligenti ed eticamente orientate, ma queste potevano svilupparsi solo perché esistevano processi interiori di riconciliazione, che hanno reso possibile una nuova convivenza. Ogni società ha bisogno di riconciliazioni, perché possa esserci la pace. Riconciliazioni sono necessarie per una buona politica, ma non possono essere realizzate unicamente da essa. Sono processi pre-politici e devono scaturire da altre fonti. ....Fa inoltre parte della riconciliazione la capacità di riconoscere la colpa e di chiedere perdono – a Dio e all’altro. E infine appartiene al processo della riconciliazione la disponibilità alla penitenza, la disponibilità a soffrire fino in fondo per una colpa e a lasciarsi trasformare."
.....".Come già detto, il tema del Sinodo designa tre grandi parole fondamentali della responsabilità teologica e sociale: riconciliazione – giustizia – pace. Si potrebbe dire che riconciliazione e giustizia siano i due presupposti essenziali della pace e che quindi definiscano in una certa misura anche la sua natura. Limitiamoci alla parola “riconciliazione”. Uno sguardo sulle sofferenze e pene della storia recente dell’Africa, ma anche in molte altre parti della terra, mostra che contrasti non risolti e profondamente radicati possono portare, in certe situazioni, ad esplosioni di violenza in cui ogni senso di umanità sembra smarrito. La pace può realizzarsi soltanto se si giunge ad una riconciliazione interiore. Possiamo considerare come esempio positivo di un processo di riconciliazione in via di riuscita la storia dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Il fatto che dal 1945 nell’Europa occidentale e centrale non ci siano più state guerre si fonda sicuramente in misura determinante su strutture politiche ed economiche intelligenti ed eticamente orientate, ma queste potevano svilupparsi solo perché esistevano processi interiori di riconciliazione, che hanno reso possibile una nuova convivenza. Ogni società ha bisogno di riconciliazioni, perché possa esserci la pace. Riconciliazioni sono necessarie per una buona politica, ma non possono essere realizzate unicamente da essa. Sono processi pre-politici e devono scaturire da altre fonti. ....Fa inoltre parte della riconciliazione la capacità di riconoscere la colpa e di chiedere perdono – a Dio e all’altro. E infine appartiene al processo della riconciliazione la disponibilità alla penitenza, la disponibilità a soffrire fino in fondo per una colpa e a lasciarsi trasformare."
martedì 22 dicembre 2009
Buone Feste
domenica 20 dicembre 2009
Il proverbio rwandese della domenica
Amafaranga arahaka ntagira injumbure
I soldi non lasciano mai dietro di sé le tracce della raccolta.
I soldi non lasciano mai dietro di sé le tracce della raccolta.
Nel povero di oggi non si riconosce il ricco di ieri.
giovedì 17 dicembre 2009
Tutto il mondo è paese!
Certe notizie, alle quali abbiamo purtroppo fatto l'abitudine nel nostro paese, suscitano qualche sorpresa quando si leggono su The New Times di Kigali. Certe cattive abitudini dei paesi cosidetti sviluppati sembrano godere di un alto livello di globalizzazione.
Una prima notizia riguarda i parlamentari rwandesi invitati, oltre che a esibire un abbigliamento più consono al loro ruolo e status, a un più assiduo rispetto degli impegni di partecipazione ai lavori parlamentari visti i livelli di assenteismo denunciati dai vertici della Camera.
La seconda porta alla ribalta presunte richieste di favori sessuali da parte di alcuni professori di scuole superiori della capitale alle allieve che si presentavano agli esami, desiderose di ottenere buoni voti. Particolarmente duro è il commento dell'organo di stampa rwandese: "le molestie sessuali devono essere designate come un crimine per tenere a bada predatori maschi e femmine ed evitare il fraudolento scambio di favori sessuali. È importante che queste pratiche siano stroncate sul nascere, in quanto rischiano di offuscare l'immagine e le credenziali degli istituti d'istruzione superiore del paese."
Una prima notizia riguarda i parlamentari rwandesi invitati, oltre che a esibire un abbigliamento più consono al loro ruolo e status, a un più assiduo rispetto degli impegni di partecipazione ai lavori parlamentari visti i livelli di assenteismo denunciati dai vertici della Camera.
La seconda porta alla ribalta presunte richieste di favori sessuali da parte di alcuni professori di scuole superiori della capitale alle allieve che si presentavano agli esami, desiderose di ottenere buoni voti. Particolarmente duro è il commento dell'organo di stampa rwandese: "le molestie sessuali devono essere designate come un crimine per tenere a bada predatori maschi e femmine ed evitare il fraudolento scambio di favori sessuali. È importante che queste pratiche siano stroncate sul nascere, in quanto rischiano di offuscare l'immagine e le credenziali degli istituti d'istruzione superiore del paese."
lunedì 14 dicembre 2009
Popolazione rwandese in forte crescita
Suscita qualche preoccupazione nelle autorità rwandesi il trend di crescita demografica della popolazione. Secondo il direttore della Pianificazione presso il Ministero delle Finanze, Andre Habimana, ai trend attuali la popolazione del paese crescerà di 5,3 milioni entro il 2020. Nel 2000 la popolazione del Rwanda era di 7,7 milioni, per salire a 9,6 milioni nel 2008, con la previsione di raggiungere i 10 milioni entro il prossimo anno. Si accentua, nel frattempo, il fenomeno dell’urbanizzazione, con la popolazione urbana passata dal 10 per cento nel 2000 al 18 per cento nel 2008 e con previsioni di crescita anche per i prossimi anni. Parallelamente si è assistito a una diminuzione della popolazione agricola scesa dal 90 per cento nel 2000 all'attuale 80 per cento, con previsione di un ulteriore diminuzione fino a raggiungere il 75 per cento l’anno prossimo. Per affrontare la forte crescita della popolazione sono in corso campagne di sensibilizzazione per ridurre il tasso di fertilità e di diffusione di servizi di pianificazione familiare a cui si è accompagnato un forte impegno per ridurre la mortalità infantile. Il tasso di fecondità totale è passato da 6,1 figli per donna nel 2000, a 5,5 nel 2008 e dovrebbe scendere a 4,5 entro il 2020.
domenica 13 dicembre 2009
Il proverbio rwandese della domenica
Aho umwijuto uri umusaza asra inkumi
Dove c’è l’abbondanza, l’anziano
impazzisce per una ragazza.
L’opulenza fa desiderare cose impossibili o sconvenienti.
sabato 12 dicembre 2009
Un'altra faccia del Rwanda
In una pausa della missione estiva, ci siamo concessi una gita a Gisenyi, sul lago Kivu. Per arrivarvi abbiamo attraversato tutta la zona di Ruhengeri, al nord verso la zona dei grandi vulcani. Abbiamo fatto così conoscenza di un Rwanda decisamente diverso rispetto a quello incontrato nella zona di Byumba. Le strade sono decisamente più ampie e curate, le case sono fatte con materiali migliori e hanno un aspetto più solido, la città di Ruhengeri, grazie forse anche ai flussi turistici richiamati dal vicino parco dei monti Virunga, ha caratteristiche di modernità decisamente superiori rispetto a Byumba. Numerosi sono gli alberghi, punto d'appoggio per i turisti in visita ai gorilla di montagna. La stessa campagna sembra meglio curata. A detta di qualche esponente locale tutto ciò è dovuto anche a una diversa indole delle popolazioni locali ritenute più laboriose. Andando poi verso Gisenyi la situazione quasi migliora, fino a sorprenderti quando arrivi sul lago. Certi squarci , con la lussureggiante vegetazione equatoriale e le palazzine e vere e proprie ville che si affacciano sul lago, richiamano atmosfere della Costa azzurra. Qui hanno il loro buen ritiro le ricche famiglie dell'emergente borghesia rwandese. All'orizzonte, sull'altra sponda del lago, si staglia imponente la sagoma della grande città congolese di Goma.Il posto di frontiera è posizionato sulla strada che costeggia il lago, il Congo è pronto ad accogliervi e inghiottirvi nel suo cuore di tenebra.
domenica 6 dicembre 2009
Il proverbio rwandese della domenica
Aho umwaga utari urukwavu rwisasira batanu
Dove non c’è avidità, la pelle del coniglio
serve da lenzuolo per 5 persone.
sabato 5 dicembre 2009
Iniziati i lavori della scuola di Kiruri
Ha preso avvio a Kiruri, nella parte nord del Rwanda, il progetto promosso dall’Ass. Kwizera Onlus che prevede la realizzazione di un edificio scolastico con cinque aule di 60 metri quadri ciascuna, per un investimento globale che dovrebbe ammontare a poco più di 40.000 euro. L’edificio, della lunghezza di oltre 41 metri, servirà ad alleviare l’attuale penuria di aule scolastiche che costringe i bambini a frequentare le lezioni ammassati anche in 4 per banco, salvo spostarsi all’aperto, sotto un albero, nelle belle giornate.
Il progetto è gestito in loco da un comitato locale, lo stesso che ha ben operato nella realizzazione dell’acquedotto inaugurato quest’estate. Come documentato dalle fotografie, i lavori stanno procedendo speditamente: sono già state portate a termine le fondamenta e i basamenti della costruzione.
giovedì 3 dicembre 2009
Novità da Kigali: smart card e negozi aperti 24 ore
Non passa giorno che il Rwanda non ci sorprenda con qualche notizia che denota il grande sforzo d’innovazione messo in campo dall’amministrazione rwandese.
Questa volta vogliamo segnalare due notizie.
La prima è la lamentela delle autorità perché i commercianti di Kigali non si decidono a garantire la copertura commerciale per l’intero arco della giornata, così da mettere la capitale sullo stesso piano di altre capitali africane.Le autorità vorrebbero che almeno il quartiere centrale degli affari desse questo segnale di vivacità commerciale, dando seguito alle iniziative messe in campo dall’amministrazione cittadina per conseguire l’obiettivo di garantire un presidio commerciale per l’intero arco della 24 ore.
La seconda notizia è l’annuncio che entro sei mesi sarà messa in circolazione una smart card che racchiuderà in sé oltre alla carta d’identità ( già operativa) anche la patente e il passaporto.
La prima è la lamentela delle autorità perché i commercianti di Kigali non si decidono a garantire la copertura commerciale per l’intero arco della giornata, così da mettere la capitale sullo stesso piano di altre capitali africane.Le autorità vorrebbero che almeno il quartiere centrale degli affari desse questo segnale di vivacità commerciale, dando seguito alle iniziative messe in campo dall’amministrazione cittadina per conseguire l’obiettivo di garantire un presidio commerciale per l’intero arco della 24 ore.
La seconda notizia è l’annuncio che entro sei mesi sarà messa in circolazione una smart card che racchiuderà in sé oltre alla carta d’identità ( già operativa) anche la patente e il passaporto.
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