Con le sue abbondanti risorse e un mercato dei consumi in crescita, l'Africa può diventare una delle principali destinazioni manifatturiere per le industrie ad alta intensità tecnologica e un anello vitale nelle catene di approvvigionamento globali. Lo sostiene la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) nel suo Rapporto 2023 sullo Sviluppo economico in Africa rilasciato nei giorni scorsi a Nairobi. Le catene di approvvigionamento comprendono i sistemi e le risorse necessarie per sviluppare, produrre e trasportare beni e servizi dai fornitori ai consumatori. L'abbondanza di minerali e metalli essenziali in Africa, come alluminio, cobalto, rame, litio e manganese, componenti vitali per le industrie ad alta intensità tecnologica, rende il continente una destinazione attraente per i settori manifatturieri, in particolare quelli dell'automobile, dell'elettronica, delle energie rinnovabili, dei prodotti farmaceutici e dei dispositivi medici. L'Africa offre anche vantaggi come un accesso più breve e più facile agli input primari, una forza lavoro più giovane, esperta di tecnologia e adattabile e una fiorente classe media, nota per la sua crescente domanda di beni e servizi più sofisticati. Il Rapporto sottolinea che la creazione di un ambiente favorevole per le industrie ad alta intensità tecnologica consentirebbe un aumento dei salari nel continente, attualmente fissato a un minimo di $ 220 al mese, rispetto a una media di $ 668 nelle Americhe. Un'ulteriore integrazione nelle catene di approvvigionamento globali diversificherebbe anche le economie africane e rafforzerebbe la loro resilienza agli shock futuri. L'espansione delle catene di approvvigionamento energetico in Africa è anche un'opportunità per accelerare l'azione per il clima.
Il vasto potenziale del continente per l'energia rinnovabile, inclusa l'energia solare, può aiutare a ridurre i costi di produzione e diminuire la dipendenza da fonti energetiche basate su combustibili fossili. L'Africa ha bisogno di maggiori investimenti nelle energie rinnovabili per colmare il grande divario di investimenti e affrontare altri ostacoli alla produzione di pannelli solari nel continente. Attualmente, solo il 2% circa degli investimenti globali in energie rinnovabili va in Africa. I crescenti investimenti nelle energie rinnovabili, come mostrato dall'UNCTAD , potrebbero promuovere la produzione di pannelli solari nel continente. L'Africa ha bisogno di investimenti significativi nelle infrastrutture per rafforzare la sua posizione di destinazione della catena di approvvigionamento. Diciassette paesi africani, tra cui Angola, Botswana, Ghana e Sudafrica, ma non il Rwanda, hanno già implementato normative sui contenuti locali per sostenere la crescita delle filiere locali, promuovere le tecnologie di trasferimento, creare posti di lavoro e aggiungere valore all'interno dei propri confini. Inoltre, i Paesi africani dovrebbero anche ottenere migliori contratti minerari e licenze di esplorazione per i metalli utilizzati nei prodotti high-tech e nelle catene di approvvigionamento. Ciò rafforzerebbe le industrie nazionali, consentendo alle aziende locali di progettare, acquistare, produrre e fornire i componenti necessari. Anche l'adozione di tecnologie digitali innovative è fondamentale per ottimizzare i processi della catena di approvvigionamento- supply chain. L'UNCTAD esorta i governi a sviluppare politiche solide, promuovere un ambiente normativo favorevole e sviluppare programmi per promuovere l'adozione diffusa di queste tecnologie. Propone inoltre anche migliori soluzioni di finanziamento per offrire ai Paesi e alle imprese d'Africa capitali e liquidità abbordabili per investire nel rafforzamento delle loro catene d'investimento e approvvigionamento. Il rapporto indica che le piccole e medie imprese africane hanno bisogno di più finanziamento della catena di approvvigionamento, che possa ridurre i tempi di pagamento tra acquirenti e venditori, migliorare l'accesso al capitale circolante e ridurre i vincoli finanziari. Il continente può sfruttare più finanziamenti rimuovendo gli ostacoli al finanziamento della catena di approvvigionamento, comprese le sfide normative, la percezione di un rischio elevato e informazioni creditizie insufficienti. L'UNCTAD sottolinea inoltre la necessità di una riduzione del debito per fornire ai Paesi africani spazio fiscale per investire nel rafforzamento delle loro catene di approvvigionamento, dato che pagano in media quattro volte di più per i prestiti rispetto agli Stati Uniti e otto volte di più rispetto alle economie europee.
Nessun commento:
Posta un commento