Piangiamo don Alessandro Zubiani deceduto improvvisamente ieri a soli 41 anni. Nato a Sondalo (Sondrio) il 26 gennaio 1980, Don Alessandro (nella foto con don Paolo Gahutu), ordinato sacerdote il 10 giugno 2006 da monsignor Alessandro Maggiolini, è stato vicario a Cadorago (Como) fino al 2008, poi a Sagnino (Como) fino al 2012, quindi, a Chiavenna (Sondrio) fino al 2016. Nominato parroco di Delebio, Piantedo e Andalo cinque anni fa, dalla scorsa primavera guidava anche la comunità di Rogolo.Don Alessandro era amico dell’Associazione Kwizera a partire da quando, nel 2008, come vicario di Sagnino volle gemellare il suo oratorio con quello di Nyagahanga, parrocchia allora retta da don Paolo Gahutu . Da quel gemellaggio nacque una stagione di proficua collaborazione tra le due realtà. Ricordiamo l’iniziativa dei bambini della prima comunione di Sagnino di destinare parte dei regali che immancabilmente arrivano nell'occasione ai loro coetanei ruandesi. Il sostegno della parrocchia di Sagnino è poi continuato nella realizzazione dell’Asilo Carlin, nella dotazione delle tuniche per la prima comunione dei bambini della parrocchia di Nyagahanga e di alcune divise scolastiche. Don Alessandro ha poi voluto testimoniare personalmente questa sua esperienza in occasione di una serata tenutasi a Grosio, nell'ottobre 2012, sulle iniziative ruandesi dell’Associazione.
"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
sabato 20 novembre 2021
L'improvvisa scomparsa dell'amico don Alessandro Zubiani
mercoledì 3 novembre 2021
Ritmi sostenuti per la campagna vaccinale anti Covid
martedì 2 novembre 2021
Il Rwanda continuerà ad ospitare i rifugiati bloccati in Libia
Il governo del Rwanda, l'UNHCR e l'Unione Africana hanno recentemente deciso di estendere per altri due anni l’accordo, firmato nel settembre 2019, col quale è stato istituito un meccanismo di transito di emergenza (EMT) per ospitare in Rwanda i richiedenti asilo dalla Libia che si sono trovati bloccati sulla costa del Mediterraneo dopo i falliti tentativi di sbarcare in Europa. Il Rwanda si è offerto di ospitare temporaneamente i rifugiati riconosciuti dall'UNHCR Libia, i richiedenti asilo registrati con l'UNHCR Libia, i bambini e i giovani rifugiati a rischio, nonché le famiglie dei richiedenti asilo e dei rifugiati, in attesa di essere ricollocati in paesi terzi, piuttosto di essere rinviati ai loro paesi d'origine o di rimanere, su richiesta, quali cittadini ruandesi. Come per il passato, i rifugiati saranno ospitati nel campo di transito di Gashora, nel distretto di Bugesera, che continuerà quindi a funzionare fino al 31 dicembre 2023, aumentando altresì la sua attuale capacità di ospitare da 500 a 700 persone alla volta. Dal settembre 2019, il Rwanda ha accolto un totale di 648 rifugiati e richiedenti asilo provenienti da otto paesi africani, Eritrea, Sudan, Sud Sudan, Somalia, Etiopia, Nigeria, Ciad e Camerun. Di questi, solo 281 rimangono oggi nel campo di transito, mentre tutti gli altri sono stati reinsediati. In Rwanda questi rifugiati hanno il diritto di accedere alle cure mediche, alla scuola e al lavoro.