"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 2 novembre 2021

Il Rwanda continuerà ad ospitare i rifugiati bloccati in Libia

Il governo del Rwanda, l'UNHCR e l'Unione Africana hanno recentemente deciso di estendere per altri due anni l’accordo, firmato nel settembre 2019, col quale è stato istituito un meccanismo di transito di emergenza (EMT) per ospitare in Rwanda i richiedenti asilo dalla Libia che si sono trovati bloccati sulla costa del Mediterraneo dopo i falliti tentativi di sbarcare in Europa. Il Rwanda si è offerto di ospitare temporaneamente i rifugiati riconosciuti dall'UNHCR Libia, i richiedenti asilo registrati con l'UNHCR Libia, i bambini e i giovani rifugiati a rischio, nonché le famiglie dei richiedenti asilo e dei rifugiati, in attesa di essere ricollocati in paesi terzi, piuttosto di essere rinviati ai loro paesi d'origine o di rimanere, su richiesta, quali cittadini ruandesi. Come per il passato, i rifugiati saranno ospitati nel campo di transito di Gashora, nel distretto di Bugesera, che continuerà quindi a funzionare fino al 31 dicembre 2023, aumentando altresì la sua attuale capacità di ospitare da 500 a 700 persone alla volta. Dal settembre 2019, il Rwanda ha accolto un totale di 648 rifugiati e richiedenti asilo provenienti da otto paesi africani, Eritrea, Sudan, Sud Sudan, Somalia, Etiopia, Nigeria, Ciad e Camerun. Di questi, solo 281 rimangono oggi nel campo di transito, mentre  tutti gli altri sono stati reinsediati. In Rwanda questi rifugiati hanno il diritto di accedere alle cure mediche, alla scuola e al lavoro.

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