Lunedì 7 dicembre, i leader africani della Smart Africa Alliance in una riunione virtuale del consiglio, presieduta dal presidente Paul Kagame, si sono impegnati a ridurre il costo di Internet, fino a dimezzarli, nei rispettivi Paesi nell'ambito di un progetto ambizioso che sarà implementato a partire dal prossimo anno. L'alleanza riunisce 30 Paesi membri, che rappresentano oltre 750 milioni di persone, e oltre 40 membri del settore privato impegnati nel progresso dell'Africa attraverso la trasformazione digitale. Da ultima si è aggiunta la Mauritania, portando i Paesi membri a 31. Secondo diversi rapporti, Internet a prezzi accessibili rimane fuori portata in molte parti dell'Africa. Un rapporto del 2018 di Ecobank Research ha rilevato che l'Africa ha i dati mobili più costosi, "sia in termini reali che relativi al reddito". In Guinea Equatoriale, Zimbabwe e Swaziland, i tre paesi più costosi, un gigabyte di dati costa più di 20 dollari. In tutto il continente, il prezzo medio è stimato a $ 7,04 con la maggior parte dei paesi che registra prezzi superiori all'obiettivo della Commissione per la banda larga delle Nazioni Unite del 2% del reddito mensile. La Commissione per la banda larga delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile definisce Internet come conveniente quando 1,5 gigabyte di dati mobili hanno un prezzo non superiore al 2% del reddito medio. In Rwanda, clicca qui per conoscere la situazione del Paese, il costo di 2 gigabyte di Internet è pari al 7,1% del reddito medio lordo, stimato su base annua in 780 dollari. Lunedì i leader hanno anche approvato la Giga Africa Initiative, un progetto guidato da UNICEF e ITU volto a supportare le politiche abilitanti per dispositivi intelligenti più economici in diversi Paesi. Sono stati inoltre svelati quattro progetti sviluppati nel 2020: il progetto "Identità digitale" per l'Africa sostenuto dal Benin, il progetto africano per lo sviluppo di "Avviamenti ICT ed ecosistema di innovazione" guidato dalla Repubblica tunisina, il progetto "Smart Broadband 2025" guidato dal Senegal e il progetto Smart Villages guidato dal Niger.
Nessun commento:
Posta un commento