L’ultima settimana è stata caratterizzata dall'avvio di due importanti iniziative in campo farmaceutico.La prima riguarda l’avvio
da parte della società marocchina, Cooper Pharma, già attiva sul continete in Medio Oriente e in Slovacchia, di un centro di produzione di
farmaci, i cui brevetti sono scaduti, come antibiotici e analgesici, oltre che
attrezzature mediche. L'ingresso di Cooper Pharma nel mercato ruandese è il
risultato della visita del re marocchino Mohamed VI qualche mese fa, quando
sono stati firmati diversi accordi di investimento tra i due paesi.La fabbrica, che sarà costruita su un terreno di 20.000 metri quadrati nella Zona economica speciale di Kigali nel distretto di Gasabo, richederà investimenti per circa 6 milioni di dollari, al netto di trasferimento di tecnologie, e occuperà inizialmente 40 persone.Durante la prima fase, la fabbrica produrrà soluzioni iniettabili, essenzialmente utilizzate in cliniche e ospedali, inclusi prodotti sterili, antibiotici, analgesici, anti-febbre sterile, successivamente la fabbrica produrrà anche compresse o capsule per diverse cure. A regime la fabbrica dovrebbe soddisfare tra il 10 e 20 per cento del fabbisogno di medicinali nel paese, che nel 2016 ha richiesto importazioni per circa 100 milioni di dollari.
Una nuova iniziativa riguarda l’arrivo in
Rwanda di una società di biotecnologia con sede negli
Stati Uniti, LEAF Pharmaceuticals, specializzata nella ricerca e nello sviluppo
di farmaci antitumorali. La LEAF
Pharmaceuticals intende creare in Rwanda
un hub di biotecnologie a livello continentale. I propositi della
società americana trovano conferma nel fatto che fondatore, presidente e amministratore delegato
è un esponente della diaspora rwandese dal prestigioso curriculum nell’ambito
di multinazionali farmaceutiche, Clet Niyikiza, che si trova anche nel consiglio consultivo di
esperti internazionali che supporta il presidente Kagame.
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