"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 18 agosto 2017

The New Times: su Kibeho una bugia e una omissione di troppo

L'editoriale de The New Times di  ieri avanza, sulla scorta delle celebrazioni tenutesi a Kibeho del giorno dell'Assunta, una proposta apparentemente conciliante e di pace ma al fondo "interessata" e strumentale. Sottolineando la folta partecipazione di pellegrini  alla celebrazione e rammentando gli omicidi e le crudeltà che vi furono nel 1994 proprio a Kibeho,  il quotidiano filogovernativo auspica che Kibeho diventi un luogo di pace e a tal fine suggerisce che "il governo e le altre parti interessate dovrebbero approfittare per sollecitare il clero a cogliere questa opportunità per espiare gli errori del passato predicando l'amore e il perdono". E ancora "le organizzazioni religiose potrebbero andare avanti e costruire un centro di pace nel luogo in cui hanno violato i loro voti".Insomma siamo alla solita e periodica richiesta alla Chiesa cattolica di un atto di contrizione propedeutico a una piena riconciliazione.
L'editoriale si ferma qui. Due elementi minano pero' la sincerità della proposta, evidenziandone la strumentalita': una bugia e una omissione.
Non risponde, infatti, a verita' storica il coinvolgimento, come scritto da The New Times, del vescovo del luogo negli eccidi del 1994. Vescovo in quel periodo era mons. Augustin Misago, del quale l'editoriale artatamente non fa il nome ben sapendo che un tribunale della Repubblica del Rwanda ha mandato assolto il vescovo da ogni accusa di coinvolgimento nei fatti del 1994, nel giugno del 2000, dopo oltre un anno di  carcere.
Al riguardo, qualcuno dovrebbe forse farsi carico di difendere la memoria del presule da simili subdole attacchi che, alla luce della citata sentenza , si configurano come diffamazione!
Altrettanto grave e' l'omissione. Parlare di omicidi e crudelta' che hanno avuto come teatro Kibeho senza fare menzione di quanto successo  nell'aprile 1995, proprio a Kibeho, quando militari dell'esercito rwandese irruppero nel campo profughi uccidendo oltre 4000 persone, secondo dati forniti da osservatori internazionali, non depone a favore della credibilita' e imparzialita' della proposta.

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