"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 29 settembre 2015

Kigali tra accuse e riconoscimenti in materia di polizia e ordine pubblico

Il Centro di Gikondo
Irritazione e compiacimento sono i due opposti sentimenti suscitati nelle autorita' rwandesi da due rapporti provenienti nell'ultima settimana dagli Usa. Da una parte quello dell'ong americana Human Right Watch, sempre molto critica con quanto succede in Rwanda, che denunciava in un rapporto la grave situazione di degrado del Centro di Gikondo, dove le autorita' rwandesi rinchiuderebbero in forma arbitraria ragazzi di strada, prostitute, venditori ambulanti abusivi ed altre persone "indesiderabili", senza alcuna forma di processo, al solo fine di preservare l'immagine di Kigali, quale città sicura e linda.
Dall'altra, i risultati di un sondaggio condotto a livello mondiale da parte della famosa societa' americana Gallup che ha certificato, nel Global Law and Order 2015 Report, per il Rwanda un invidiabile quinto posto a livello mondiale, come paese dove le persone si sentono piu' sicure.A quanto sostenuto da HRW, ripreso anche dalla testata italiana, Il Giornale, che ne aveva parlato in questi terminile autorita', hanno reagito organizzando una visita allo stesso centro, definito da HRW una prigione fantasma e dalle autorita' centro di riabilitazione, da parte di rappresentanti della stampa internazionale. Tra questi vi era anche il giornalista di RFI che ne ha dato un resoconto non particolarmente allarmante come si puo' leggere qui. 

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