"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


domenica 16 settembre 2012

Il dominio web "rw" diventa rwandese

Il dominio web "rw", finora gestito da Frederic Gregoire, un imprenditore belga, per il tramite di una società con sede in Svizzera, è stato trasferito dal Comitato direttivo dell'ICANN sotto l'autorità della Rwanda Information Communication Technology Association (RICTA) un'organizzazione  senza scopo di lucro che rappresenta la comunità internet rwandese.  La gestione del dominio "rw" passa così in mani rwandesi; da qui in avanti chiunque vorrà attivare un proprio dominio web caratterizzandolo come originario del Rwanda potrà farlo rivolgendosi alla RICTA  che fornirà tutti i  servizi per la gestione del Registro: dalla registrazione del nome del dominio al suo  rinnovo, fino alla gestione e risoluzione delle inevitabile controversie che dovessero insorgere tra utenti del web. L'accesso al web da parte dei rwandesi  dovrebbe quindi essere fortemente agevolato, così come  la creazione di contenuti locali e la loro  classificazione funzionale ai  motori di ricerca.
Attualmente il Rwanda, secondo un recente rapporto, è il quarto paese africano  con connessione internet ad alta velocità, con una media velocità di 3,03 megabit al secondo (Mbps),   dopo il Ghana (5,36 Mbps) , Kenya (4,84 Mbps) e Angola (4,53 Mbps). Il Rwanda occupa in questa speciale classifica il 103esimo al mondo, essendo, per la cronaca, i primi tre paesi al mondo rispettivamente:Lituania con 31,67 Mbps seguita da Corea del Sud con 30,59 Mbps e  Lettonia con 27,42 Mbps. I dati rwandesi dovrebbero riferirsi alla capitale e forse a qualche altra città rwandese, perchè nella realtà la tanto pubblicizzata diffusione della fibra ottica non ha ancora espletato i suoi effetti; in certe zone perferiche del paese i cavi sono stati posati da tempo,  ma il collegamento non è ancora stato attivato non si sa per quale motivo.Basta tentare di chiamare qualche amico rwandese tramite Skype per scoprire come ci sia ancora molta strada da fare per parlare di Rwanda completamente informatizzato.
 

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