"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


domenica 7 dicembre 2025

La Chiesa celebra 125 anni di presenza in Rwanda

La Chiesa cattolica in Rwanda ha celebrato ieri il 125° anniversario della sua presenza nel Paese, un evento che coincide anche con il Giubileo mondiale del cristianesimo del 2025.La celebrazione nazionale, tenutasi allo stadio Amahoro e presieduta dal  cardinale Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali, è stata onorata dalla presenza del primo ministro ruandese, Justin Nsengiyumva, di alti funzionari governativi e di delegazioni della Chiesa cattolica provenienti dai paesi limitrofi e da oltreoceano. All'evento hanno partecipato complessivamente 20 rappresentanti di cinque paesi confinanti: Burundi (13), Uganda (2), Tanzania (3), Repubblica Democratica del Congo (2) e Kenya. Hanno preso parte anche altri quattro delegati provenienti da Austria e Germania. Papa Leone XIV ha fatto pervenire, per il tramite del Nunzio mons Alnaldo Sanchez Catalan, un prprio messaggio in cui ha ricordato “con gratitudine i primi missionari che hanno annunciato il Vangelo e tutti coloro che, con la loro fede e generosità, hanno contribuito a farlo radicare profondamente tra la popolazione del Rwanda”.Il Papa ha incoraggiato i cristiani del Rwanda a rimanere saldi nello “spirito di riconciliazione, pace e rispetto reciproco”, aggiungendo che le comunità cristiane dovrebbero continuare a essere “un segno di speranza, soprattutto per i giovani e per tutti coloro che desiderano la guarigione e una rinnovata unità”.Ad oggi la Chiesa cattolica è presente in Rwanda con 236 parrocchie in nove diocesi, circa cinque milioni di cattolici, 1.160 sacerdoti diocesani, 3.884 suore, 445 fratelli e una vasta rete di istituzioni: 1.758 scuole primarie, 1.052 scuole secondarie, sei università, 107 centri sanitari, 10 ospedali e 263 centri per lo sviluppo della prima infanzia.