L’africanista Anna Bono, su La nuova Bussola quotidiana ( clicca
qui), interviene oggi a proposito della decisione del Global Covid-19 Summit di donare i vaccini ai Paesi poveri.. Dopo
aver illustrato tutti i passi che i Paesi ricchi sono intenzionati a compiere
per far
pervenire ai Paesi poveri più di due miliardi di dosi, privilegiando
92 Stati a reddito basso e medio basso, in gran parte africani, l’autrice si
lancia in una severa reprimenda verso i futuri destinatari, incapaci, a suo dire, di far buon
uso di questa generosità. In particolare, sottolineando come i Paesi africani
abbiano lasciato scadere milioni di dosi, per carenze dei locali sistemi
sanitari e per scarsa volontà degli abitanti di vaccinarsi. Per poi
stigmatizzare come questi destinatari tanto "poveri" non siano, visto che sono
ricchissimi di risorse naturali, ma le loro ricchezze sono concentrate nelle
mani dei loro capi, citando il caso scandaloso della Guinea Equatoriale dove le
ricchezze prodotte dal petrolio sono appannaggio della famiglia presidenziale. Ci pare che l’analisi della Bono,
spesso severa con le dinamiche che muovono la vita dei Paesi africani, sia
piuttosto ingenerosa nei giudizi e, per certi versi, parziale nell’analisi
della realtà. Per cominciare scrivere che”in Africa, su poco meno di 1,4
miliardi di abitanti, i casi superano di poco gli otto milioni e i morti
registrati sono 208mila”, senza dire come si sia riusciti a contenere a tali
livelli il numero dei morti ( una volta e mezza quelli italiani) appare
eccessivamente sbrigativo. Ci sono certamente delle condizioni particolari, che
gli scienziati stanno ancora indagando, per cui il numero dei morti in Africa è così contenuto, ma non si può passare sotto silenzio lo sforzo di tanti Paesi
nel mettere in atto le misure di contenimento della diffusione del Covid con
misure di lockdown anche più severe delle nostre. A proposito dei vaccini, secondo
l’Africa CDC, al 6 settembre, il continente africano ha ricevuto 137,7 milioni
di dosi di vaccino anti-COVID-19, e ne ha somministrate circa 104,2 milioni
(75,66% della fornitura), vaccinando il 3,1 della popolazione. In Italia, a ieri,
sono arrivate 94.912.643 dosi di vaccino e ne sono state somministrate 83.599.313 ( pari all’88.1% della
fornitura). Non ci pare che la differenza tra Italia ed Africa, rispecchi il quadro di drammatica
inefficienza dato dalla prof.sa Bono. Sappiamo altresì, come anche nell’organizzata
Italia siano state lasciate scadere centinaia di migliaia di dosi. Parziale è anche non vedere le
buone pratiche che si sono evidenziate in Africa nel contrasto alla pandemia. Al riguardo ricordiamo come l'Organizzazione
mondiale della sanità abbia elogiato la campagna vaccinale del Rwanda che a fronte di 3,4
milioni di dosi di vaccini ricevute ne ha somministrate 3,3 milioni, vaccinando completamente il 10% dei suoi 13 milioni di abitanti, mettendo in campo, secondo
la stessa OMS, una campagna di vaccinazione senza intoppi. Ma il Rwanda non è solo, visto che altri 14
Paesi africani hanno raggiunto il primo obiettivo, fissato a maggio 2021 dal direttore
generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, del 10% della popolazione da inoculare in
tutti i Paesi entro la fine di settembre, e tre Paesi hanno raggiunto
l'obiettivo del 40%, fissato per dicembre. Come
si vede, volendo, si potevano trovare segni di speranza anche nella
disastrata Africa. Purtroppo l’articolista non li ha saputi cogliere.
Nessun commento:
Posta un commento