"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 28 luglio 2025

Il nuovo alveare del monastero di Nyinawimana

Si sono conclusi in questi giorni i lavori di allestimento di un nuovo alveare nell'ambito del monastero delle Clarisse di Nyinawimana. Si tratta di 10 arnie moderne, modello Langstroth, in cui sono stati collocati favi provenienti dall'apicoltura tradizionale. L'operazione ha beneficiato dell'assistenza di un provetto apicoltore locale, il signor Celestin Musoni, che oltre alla parte di predisposizione dell'alveare ha anche curato la formazione pratica delle suore. A protezione dell'alveare è  stato allestito un apposito hangar in muratura, realizzato dall'impresa Falide. L'intero progetto, finanziato dall'Associazione Kwizera, ha comportato un esborso di circa Frw 3 milioni, pari a un controvalore  di  circa 1.800 euro. Per completare il progetto manca solo l'acquisto di uno smielatore, che avverrà alla prima raccolta del miele, prevista fre qualche settimana.Il nuovo alveare va ad arricchire la piccola fattoria del monastero, dove è già attivo un piccolo allevamento di capre. 


lunedì 21 luglio 2025

Il futuro del Rwanda: hub finanziario del continente africano

Riproponiamo qui di seguito un interessante contributo, apparso in un recente numero de The New Times, in cui si prefigura per il Rwanda un futuro ruolo di hub finanziario attraverso cui l'Africa finanzia le sue strade, i suoi porti, i suoi impianti energetici e i suoi sistemi alimentari, cessando di essere visto come un piccolo paese senza sbocchi sul mare e diventando un attore indispensabile per la sopravvivenza del continente.

La nuova linea di difesa del Ruanda sul campo di battaglia è l'influenza economica

 Per quasi tre decenni, la dottrina di difesa nazionale del Rwanda si è basata sulla disciplina, sulla preparazione e su una forza militare capace di proteggere la nostra sovranità. Ma le minacce odierne sono più complesse, più transnazionali e sempre più economiche. È ora di ampliare la nostra definizione di difesa.Il campo di battaglia moderno non è più segnato solo da confini e stivali. È plasmato da banche, bilanci e corridoi infrastrutturali. La prossima linea di difesa del Rwanda deve essere l'influenza economica.Questa non è un'ambizione teorica. È una strategia che sta già prendendo forma e che ora richiede una deliberata istituzionalizzazione. Il Rwanda dovrebbe posizionarsi come il polo africano più affidabile per il finanziamento di progetti, non solo per costruire la nostra nazione, ma anche per contribuire a finanziare e plasmare il futuro dei nostri vicini. Così facendo, proteggiamo il nostro.Ecco la logica: quando il Rwanda diventa il ponte attraverso cui l'Africa finanzia le sue strade, i suoi porti, i suoi impianti energetici e i suoi sistemi alimentari, cessiamo di essere visti come un piccolo paese senza sbocchi sul mare. Diventiamo un attore indispensabile per la sopravvivenza del continente.Nessun Paese si oppone alla nazione che ne finanzia il futuro. Nessun attore regionale minaccia il capitale che affluisce alle sue infrastrutture. L'influenza economica diventa la nostra armatura morbida: deterrenza attraverso il valore.Ma per esercitare efficacemente questa influenza, Kigali deve abbandonare gli approcci tradizionali di finanziamento allo sviluppo. Il vecchio affidamento alle istituzioni di Bretton Woods come il FMI e la Banca Mondiale non è più sufficiente.Questi modelli sono cauti, lenti e vincolati da rigide condizionalità. Il divario infrastrutturale dell'Africa è troppo vasto e urgente per essere colmato solo con sovvenzioni e prestiti agevolati. Il Rwanda deve adottare modelli alternativi e audaci per la raccolta di capitali.

venerdì 18 luglio 2025

La svalutazione del Franco ruandese nell'ultimo decennio

Nel 2014 si acquistava una cisterna da diecimila litri con 1000 euro, con la stessa cifra oggi se ne comperano due, essendo peraltro rimasto quasi invariato il prezzo: 850.000 Frw nel 2014 e 800.000 oggi. L’arcano di una simile informazione è subito svelato: il tasso di cambio medio EUR/RWF a dicembre 2014 era di 850, mentre oggi un euro vale 1680 Frw.In dieci anni il Frw è andato soggetto ad un persistente processo di svalutazione accentuatosi negli ultimi due anni, ciò  significa che, nel corso del tempo, ci sono voluti sempre più Franchi Ruandesi per acquistare un singolo Euro. Sebbene ci siano state fluttuazioni giornaliere e periodi di relativa stabilità, la tendenza di fondo è stata di un Euro più "forte" rispetto al Franco Ruandese. Negli ultimi cinque anni il relativo trend è quello illustrato nell’allegato grafico.

Abbiamo chiesto a Gemini (l’IA di Google) di fornirci un'analisi dettagliata dell'andamento del tasso di cambio del Franco Ruandese (RWF) rispetto all'Euro (EUR) nell'ultimo decennio (2015-2025) e delle sue implicazioni sull'economia del Rwanda e questa è stata la sintesi del rapporto rilasciato che troverete qui di seguito.

 Sintesi dei Risultati Chiave e della loro Significatività

Negli ultimi dieci anni, il Franco Ruandese ha subito un deprezzamento costante e significativo rispetto all'Euro e a un più ampio paniere di valute principali. Questa tendenza è principalmente attribuibile a persistenti squilibri strutturali nella posizione esterna del Rwanda, in particolare un deficit delle partite correnti in espansione, guidato da importazioni che superano costantemente le esportazioni.Nonostante il deprezzamento del RWF abbia portato a un aumento dei prezzi delle importazioni, il suo pass-through sui prezzi al consumo interni è stato limitato. Ciò è in gran parte dovuto alla capacità osservata delle imprese ruandesi di sostituire gli input stranieri con quelli domestici, agendo efficacemente come un "ammortizzatore" all'interno dell'economia.Gli afflussi di Investimenti Diretti Esteri (IDE) hanno mostrato una traiettoria di crescita positiva negli ultimi anni. Tuttavia, il pieno potenziale degli IDE come fonte stabile di valuta estera è messo in discussione da persistenti difficoltà operative e rischi di pagamento segnalati dagli investitori stranieri.Il Rwanda affronta un onere crescente del debito estero, che è esacerbato dal deprezzamento del RWF. Questo rappresenta una sfida fiscale e di valuta estera significativa e crescente a lungo termine, poiché i costi di servizio del debito aumentano in termini di valuta locale.La Banca Nazionale del Rwanda ha adottato un approccio politico multifattoriale e proattivo per gestire queste dinamiche. Ciò include il mantenimento di tassi di interesse stabili (per sostenere la crescita gestendo l'inflazione attraverso altri meccanismi), l'attuazione di interventi diretti sul mercato dei cambi e, in particolare, l'introduzione di regolamentazioni sempre più stringenti sulle operazioni in valuta estera, volte a frenare i comportamenti speculativi e a rafforzare il ruolo del RWF come valuta domestica principale.

domenica 6 luglio 2025

Il punto dei rapporti Stato-Confessioni religiose in Rwanda (by IA)

Ecco come l'IA fotografa la situazione dei rapporti Stato-Confessioni religiose in Rwanda, evidenziando talune criticità emerse da recenti provvedimenti legislativi adottati dal governo del Rwanda nei confronti delle varie confessioni operanti sul territorio:  protestanti (48%), cattolici (39%),  mussulmani (2%)
La politica religiosa del Rwanda, negli ultimi anni, si è configurata in modo sempre più restrittivo, con l'introduzione di disposizioni che limitano significativamente le attività delle varie confessioni religiose. Questo approccio è spesso giustificato dal governo come necessario per migliorare la governance, la trasparenza, la sicurezza e la conformità delle istituzioni religiose, ma è visto da molti osservatori internazionali come una restrizione della libertà religiosa.Ecco come si può configurare l'attuale politica religiosa del Rwanda alla luce di queste disposizioni:
1. Stretta regolamentazione e sorveglianza governativa:
Requisiti di registrazione più severi: Le organizzazioni religiose (chiese, moschee, ecc.) devono soddisfare requisiti molto stringenti per ottenere e mantenere lo status legale. Questo include la presentazione di documentazione dettagliata, una lista di un numero minimo di membri (ad esempio, 1.000 membri per una nuova organizzazione), e il pagamento di tasse di registrazione significative.
Standard operativi elevati: Sono richiesti standard elevati per le strutture di culto, inclusi requisiti di costruzione, sicurezza (ad esempio, uscite di emergenza, estintori), igiene e gestione dell'inquinamento acustico. Molte chiese, soprattutto quelle più piccole o operanti in aree rurali, sono state chiuse per non aver rispettato questi standard.
Autorizzazioni per le attività: Le organizzazioni religiose devono ottenere autorizzazioni per organizzare eventi pubblici speciali o per aprire nuove filiali, e le loro attività devono essere allineate con l'agenda di sviluppo del distretto.