In questi giorni sui media ha avuto inizio, promossa dai
soggetti più diversi, la campagna volta a richiedere al cittadino contribuente
la destinazione del “cinque per mille” dell’Irpef versata all’erario a favore di organismi
impegnati nei campi più svariati del sociale. Questo meccanismo, che ha visto
la luce nella legge finanziaria 2006 per una felice intuizione dell'allora
ministro dell'Economia Giulio Tremonti, mira a dare più libertà di scelta ai cittadini: poter
destinare direttamente, anche se in piccola percentuale, i propri tributi alle
iniziative di volontariato e di ricerca scientifica.Si tratta di un modo
concreto di attuare la sussidiarietà, uno dei principi fondamentali della dottrina
sociale della Chiesa, consentendo ai diversi corpi sociali intermedi di poter svolgere direttamente ciò che sono in grado di fare autonomamente, spesso meglio del soggetto pubblico, nei diversi campi in cui l’impegno di questi organismi si estrinseca.
In questo momento particolare, in cui è difficile pensare ad aiutare gli altri, costretti come siamo a fare i conti con la dura realtà di una crisi che ha cambiato la quotidianità di ognuno di noi, diventa obiettivamente sempre più difficile sollecitare un contributo anche per la più nobile delle cause. Tuttavia, pur in questo clima, per non inaridire totalmente la nostra disponibilità e apertura verso gli altri, ci viene in aiuto proprio lo strumento della destinazione del 5 per mille delle imposte versate. Una scelta che ci sentiamo di sollecitare con serenità, proprio perchè non incide minimamente sulle tasche di chi la compie. Un piccolo gesto che non ci costerà nulla ma che, unito a quello di tanti altri, può aiutare a sostenere l'Associazione Kwizera Odv nei progetti che sta promuovendo in Rwanda, a partire dal sostegno dell'Asilo Carlin. Nel passato i fondi del cinque per mille sono stati destinati a diversi interventi consultabili cliccando qui.
Chi vorrà quindi destinare il proprio cinque per mille dell'IRPEF potrà far conoscere la propria scelta in sede di 730 o di modello Unico. Per coloro che non compilano il 730 o il modello Unico, basterà compilare il modulo ricevuto con il CUD, sottoscrivendolo nell'apposito spazio, dopo aver indicato il Codice Fiscale dell'Associazione Kwizera odv n. 93031930147 riconsegnandolo al sostituto d’imposta o consegnandolo a un Ufficio Postale che provvederà gratuitamente a trasmetterlo all’Amministrazione finanziaria.
Trattamento fiscale delle donazioni
Chi vorrà contribuire direttamente alla nostra opera lo potrà fare tramite versamento, con la causale Donazione, sul nostro conto corrente:IBAN IT53K0623052160000015079889. Ricordiamo che le donazioni con bonifico bancario o altro mezzo di pagamento tracciabile, corredate dal proprio codice fiscale, sono detraibili dall'IRPEF nella misura del 35% o deducibili in sede di denuncia dei redditi, come dettagliatamente illustrato qui di seguito.
A decorrere dal
periodo d’imposta 2018, le erogazioni liberali (in denaro o in natura) a favore
degli ETS non commerciali, di cui al co. 5, art. 79 del D.Lgs. n. 117/2017
effettuate da PERSONE FISICHE ai sensi del co. 1, art. 83 dello stesso Decreto,
danno luogo ad una detrazione dall'IRPEF nella misura del 30%, per un importo
complessivo in ciascun periodo d'imposta non superiore a 30.000 euro. La
detrazione è elevata al 35% se l’erogazione è fatta ad una ODV. In alternativa,
ai sensi del co. 2, art. 83, le persone fisiche potranno dedurre dal reddito
complessivo netto le liberalità in denaro o natura nel limite del 10% del
reddito complessivo dichiarato senza alcun tetto massimo (entrambi i regimi di
detrazione/deduzione non sono cumulabili né tra loro, né con altre analoghe
agevolazioni fiscali previste a fronte delle medesime erogazioni liberali).Ai
sensi del co. 2, art. 83 del D.Lgs. n. 117/2017, gli ENTI E SOCIETA' potranno
dedurre dal reddito complessivo netto, le liberalità in denaro o natura nel limite
del 10% del reddito complessivo dichiarato senza alcun tetto massimo. Anche in
questa ipotesi il regime descritto non è cumulabile con altre analoghe
agevolazioni fiscali, previste a fronte delle medesime erogazioni liberali. I
suddetti versamenti - per essere deducibili/detraibili - non dovranno mai
essere eseguiti in contanti ma tramite banche o uffici postali nonché altri
sistemi che ne garantiscano la tracciabilità (previsti dall’art. 23 del D.Lgs.
n. 241/1997 - Ad esempio: carte di credito, carte di debito, prepagate, assegni
bancari e circolari). Il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche
sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, del 28
novembre 2019 individua le tipologie dei beni in natura che danno diritto alla detrazione
o alla deduzione d'imposta e stabilisce i criteri e le modalità di
valorizzazione delle liberalità di cui ai commi 1 e 2 dell'art. 83 del D.Lgs.
n. 117/2017.