Il governo del Rwanda ha firmato un memorandum d'intesa con BioNTech, la società tedesca che ha sviluppato con Pfizer i vaccini contro il Covid-19, per la costruzione di un primo impianto di produzione di vaccini a mRNA in Africa, a partire dalla metà del 2022, per aiutare il continente ad alleviare le disparità sanitarie rispetto ad altre regioni del mondo. La struttura sarà allestita nella Zona Economica Speciale di Kigali e richiederà un investimento dell’ordine di 100 milioni di euro, che saranno in parte finanziati dalla Banca europea per gli investimenti, e avrà una linea di produzione con una capacità iniziale di 50 milioni di dosi all'anno. I partner potranno decidere di produrre vaccini a mRNA contro altre malattie, come la malaria o la tubercolosi, a seconda dei progressi futuri dello sviluppo e delle esigenze mediche. Nelle intenzioni dei promotori, la nuova struttura di produzione potrebbe diventare il primo hub di una solida rete africana di produzione decentralizzata e completa che renda possibile una capacità produttiva annuale di varie centinaia di milioni di dosi di vaccino a mRNA. Nella fase iniziale, BioNTech fornirà personale, proprietà e gestirà la struttura per supportare l'inizio sicuro e rapido della produzione di dosi di vaccino a base di mRNA, l'azienda prevede inoltre di trasferire le capacità produttive e il know-how a partner locali. Oltre che con il Rwanda, BioNTech ha firmato analogo accordo con il Governo del Senegal.
"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
mercoledì 27 ottobre 2021
martedì 19 ottobre 2021
Il Rwanda promosso sullo stato di diritto
Il World Justice Project (WJP), la
principale fonte mondiale di dati originali e indipendenti sullo stato di
diritto, ha rilasciato nei giorni scorsi
il WJP Rule of Law Index® 2021,
che valuta lo stato di diritto in 139 paesi o giurisdizioni. Il WJP Rule of Law
Index® è un rapporto annuale basato su indagini nazionali su oltre 138.000
famiglie e 4.200 professionisti legali ed esperti in tutto il mondo, per
misurare come lo stato di diritto sia vissuto e percepito in tutto il mondo,
indagando otto aree d’indagine che vanno dai Limiti ai poteri del governo all’Assenza di
corruzione, dall’Aperura del Governo al Rispetto dei Diritti fondamentali, dall’Ordine
e sicurezza all’Applicazione della normativa, dallo stato della Giustizia Civile
a quello della Giustizia penale. Ai vertici della classifica troviamo la Danimarca, Norvegia e Finlandia, mentre Repubblica Democratica del Congo, Cambogia e Venezuela hanno avuto i punteggi complessivi più bassi. Decisamente sorprendente, se si pensa a certe critiche di cui è oggetto, è il 42° posto su 139 paesi attribuito al Rwanda in progresso di due posizioni rispetto al precedente rapporto; l’Italia si colloca invece al
34° posto.Il Rwanda primeggia su 33 Paesi dell'Africa subsahariana, seguita
da Namibia e Mauritius. I tre paesi con i punteggi più bassi nella regione erano
la Mauritania, Camerun e Congo, Dem. Rep. (137° su 139 paesi a livello globale.
Il Rwanda è anche al primo posto su 18 tra i paesi a basso reddito. E’ interessante notare come il Rwanda sopravanzi l’Italia nell’assenza
di corruzione ( 40° contro 42° posto)
nell’ordine e sicurezza (33° contro 61°posto) e nella giustizia civile
(31° contro 59° posto).
lunedì 4 ottobre 2021
Il Rwanda visto dal prof. Mario Giro
Riportiamo
l'articolo, comparso sul numero di settembre della rivista Nigrizia, scritto
dal prof. Mario Giro, professore straordinario di Storia delle Relazioni
Internazionali all'Università Stranieri di Perugia e Vice Ministro degli Affari
Esteri e della Cooperazione Internazionale nei governi Renzi e Gentiloni. Il
ritratto che l'autore fa dell'odierna realtà ruandese non si discosta molto dal
cliché solito, se non fosse per quel titolo che non sembra suonare, almeno così
lo abbiamo percepito, come un gran complimento. Al lettore il giudizio
finale.
Iscriviti a:
Post (Atom)