"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 14 novembre 2024

Consegnate due cisterne: all'asilo di Gatonde ed alla parrocchia di Mulindi

Sono state consegnate oggi due cisterne da 10.000 litri cadauna per la raccolta dell'acqua piovana ed il suo successivo utilizzo per l'igiene personale e per la cucina, rispettivamente alla scuola primaria di Gatonde ed alla parrocchia di Mulindi, di cui è parroco don Paolo Gahutu. La prima completa il complesso scolastico voluto da don Augustin, direttore della Caritas diocesana di Byumba, nel proprio villaggio d'origine.

 Come avevamo riferito in occasione della nostra ultima missione, a Gatonde è stata realizzata una scuola materna a cui in corso d'anno sono stati aggiunte le aule per dar vita anche ad una scuola primaria. L'altra cisterna collocata accanto alla chiesa parrocchiale di Mulindi consente di adeguare la chiesa stessa alle stringenti misure di sicurezza e d'igiene imposte ai luoghi di culto da parte delle autorità civili come riferito in un nostro precedente post.


venerdì 8 novembre 2024

Il Rwanda visto dall'Indice Ibrahim della governance africana

 Il 23 ottobre è stato presentato a Londra l’Indice Ibrahim della governance africana 2024. Si tratta del rapporto sulle performance e le tendenze  della governance nei 54 stati africani, pubblicato ogni due anni dalla Mo Ibrahim Foundation, l’istituto di ricerca creato nel 2006 dal miliardario sudanese Mo Ibrahim con lo scopo di monitorare, valutare e migliorare la gestione della vita politica nel continente africano, intesa come fattore chiave per lo sviluppo e il progresso. L’africanista Anna Bono ne analizza le risultanze in questo articolo apparso su La nuova Bussola quotidianaSulla base dei parametri presi in considerazione-  sicurezza e stato di diritto; partecipazione, diritti e inclusione; basi delle opportunità economiche; sviluppo umano- il bilancio a livello continentale è sostanzialmente negativo e allarmante. Il progresso della governance in Africa – sostengono infatti – si è fermato nel 2022, a seguito di quattro anni di quasi totale stagnazione, e questo perché la possibilità di miglioramenti sostanziali sia nello sviluppo umano sia nella crescita economica è stata compromessa dal costante deterioramento della sicurezza e della democrazia.

Nella classifica generale, il Rwanda ha ottenuto un punteggio di 58,7 su 100,0 nella valutazione complessiva di governance, classificandosi al 14° posto su 54 in Africa. Punteggi superiori alla media africana (49,3) e superiori alla media regionale dell'Africa orientale (46,8). Dalla scheda Paese, consultabile qui,  emergono i principali trend nei diversi comparti presi in esame come illustrati nelle schede di seguito riportate che il Rapporto così sintetizza.

"Tra il 2014 e il 2023, il Rwanda è migliorato in nove delle 16 sottocategorie IIAG. È migliorato in tutte le sottocategorie delle categorie Fondamenti per le opportunità economiche e lo sviluppo umano. È peggiorato in tutte le sottocategorie della categoria Partecipazione, Diritti e Inclusione. Nel 2023 il Rwanda ottiene un punteggio superiore alla media continentale per 12 sottocategorie e si colloca tra i primi dieci per sette delle 16 sottocategorie. Il Rwanda ha un punteggio superiore alla media continentale per 56 dei 96 indicatori IIAG. Il Rwanda è migliorato in 42 dei 96 indicatori tra il 2014 e il 2023, mentre è diminuito in 37. Nessun cambiamento è stato registrato in tre indicatori.* I punteggi finali degli indicatori del Rwanda nel 2023 vanno da 0,0 (Libertà di associazione e riunione) a 100,0 (Leggi sulla Violenza contro le donne)."

 

sabato 26 ottobre 2024

Molte chiese cattoliche chiuse perchè non a norma

 Riprendiamo questo nostro post del 3 agosto 2018 e pubblicato anche nel nostro libro Dentro il Rwanda a pagina 93, perchè gli ultimi avvenimenti al riguardo lo rendono particolarmente attuale, a partire dalla previsione conclusiva. Infatti, dall'agosto scorso più di 5000 luoghi di culto sono stati chiusi perchè non in regola con le previsioni della legge del 2018 che richiede che gli stessi operino in "modo organizzato ed in un ambiente sicuro" oltre che non disturbare la quiete pubblica con inquinamento acustico. Questa volta, diversamente da quanto successo sei anni fa, tra i luoghi di culto interessati ci sono moltissime chiese cattoliche, anche di recente costruzione, come per esempio la piccola chiesa di Bugarama, rappresentata nella foto qui accanto. Gli interventi per mettere a norma tali edifici sono decisamente impegnativi: si va dall'installazione del parafulmine ed estintori all'insonorizzazione dei locali, dalla dotazione di servizi igenici, in numero decisamente alto se si pensa che per una piccola chiesa sarebbero richiesti 8 servizi, alle cisterne per la raccolta d'acqua e i relativi lavandini fino alla pavimentazione degli spazi antistanti la chiesa. Indubbiamente per le singole parrocchie si tratta di affrontare spese significative per adeguarsi alla normativa vigente, stante anche il fatto che ogni singola parrocchia ha in carico diversi luoghi di culto nelle varie sottoparrocchie e centrali in cui si articola solitamente una parrocchia ruandese. Finora non si ha notizia di iniziative particolari a livello di conferenza episcopale ruandese per addivenire, d'intesa con le autorità competenti, ad una pianificazione, in termini di tempi e gradualità, degli interventi richiesti.