Invitato a Stoccolma per aprire la conferenza
mondiale sulla fame, Tony Blair ha fatto sapere agli organizzatori che per una
prolusione di 20 minuti, il suo cachet era di 460mila euro: 348mila euro per il
"disturbo", 112 mila euro per le spese. In pratica 380 euro al
secondo.Secondo quanto riferisce il giornale inglese Daily Mail, i soldi richiesti sarebbero finiti nelle casse della Fondazione
caritatevole della moglie dell'ex premier laburista, Charlie Blair. L'ufficio
di Blair ha smentito che il problema fossero i soldi, sostenendo che l'ex
premier aveva altri impegni e ha dovuto rinunciare. In realtà le trattative
sono continuate per diversi mesi e gli organizzatori dell'evento a Stoccolma
avevano offerto 174mila dollari, ma non erano sufficienti. Da qui, forse anche
per pudore, gli organizzatori
dell'evento hanno lasciato cadere l’invito. Se per un avvenimento come la conferenza mondiale sulla fame Tony Blair
ha chiesto questa cifra, ma ben altri sono gli incarichi consulenziali a favore di diversi governi in giro per il mondo ( leggi qui), sorge spontanea la domanda: quanto sarà l’onorario
richiesto dall’AGI-Africa Governance Initiative, l’agenzia di Tony Blair che
lavora per il Rwanda e, in primis, per il suo presidente, di cui è un grande e, all'apparenza, non disinteressato estimatore ( leggi qui)?
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