"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
venerdì 31 luglio 2009
Diario di viaggio 2
giovedì 30 luglio 2009
Diario di viaggio 2009
Il viaggio inizia con il trasferimento da Malpensa a Bruxelles con un volo della Brusselles Airlines . L’aereo è pieno; in analogo periodo, nel passato, Alitalia sulla medesima tratta faticava a superare la metà dei posti occupati. Brusselles Airlines viene a prendersi i suoi passeggeri per l’Africa direttamente in Italia: il fallimento della Sabena da cui è appunto nata BA deve aver affinato le politiche commerciali della compagnia belga.
Ben oltre la metà dei passeggeri è rappresentata da africani che fanno ritorno nel paese d’origine, sfruttando il periodo feriale italiano. Al ceck in ho potuto notare che la gran parte ha come destinazione Dakar, la capitale del Senegal. Sono tutti sovracarichi di bagagli, tanto da sforare i pesi in franchigia con l’inevitabile discussione con l’addetta al ceck in che rivendica il pagamento del peso in esubero. L’abbigliamento curato e il contorno di telefonini di ultima generazione e di qualche pacco regalo di prodotti informatici garantisce sicuramente l’ammirazione e la riconoscenza di chi li sta attendendo in patria. Danno tutti la sensazione di nutrire un certo compiacimento, come di chi ce l’ha fatta, magari dopo essere arrivati su un barcone. In volo, essere relegati in fondo al velivolo circondato da tutti questi africani, fa una certa sensazione, accentuata dal fatto che la compagnia ha pensato bene di non servire alcun genere di conforto ai passeggeri della classe economy light.Si comincia così con un salutare ridimensionamento del muzungo (l’uomo bianco) in partenza per l‘Africa.
Cena al Sole e Luna che… raddoppia
Amici alla Domus Pacis
Pernottamento alla Domus Pacis, una bella struttura di accoglienza gestita da un'associazione italiana , su cui torneremo per dare il giusto rilievo alla meritoria attività che svolge in loco. Al mattino incontriamo la direttrice, Suor Enrica, e due coppie di coniugi italiani, una varesina e l’altra di Gallipoli, che trascorrono qui un periodo di volontariato.Con sorpresa, scopro che conoscono Albe rwandesi: ogni tanto vi gettano un’occhiata. Per questo, fra l’altro, Suor Enrica è informata delle diverse attività in corso a Nyagahanga.
La lettera enciclica che non arriva a destinazione.
mercoledì 22 luglio 2009
Missione Kwizera 2009: pronti a partire
Inizia la prossima settimana la Missione Kwizera 2009 che vedrà per tre settimane impegnati in Rwanda i volontari dell’Associazione, per seguire in loco i progetti promossi e gestiti dall’Onlus.Dapprima partirà il vostro blogger, che per una settimana si tratterrà a Nyagahanga, mentre la settimana successiva sarà la volta di Franco Simonini e Angelo Bertolucci, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione, accompagnati da una coppia di coniugi in rappresentanza dei Lake Angels.Andremo a inaugurare l’acquedotto di Kiruri, a incontrare tutti i beneficiari del progetto adozioni, a verificare lo stato di avanzamento della realizzazione del laboratorio di Bungwe, ad avviare il progetto Jatropha e monitorare e promuovere ulteriormente il progetto MIkAN.Di tutte queste attività e di altre che potrebbero prendere corpo in loco confrontandoci con i nostri amici rwandesi sarà dato conto nel blog.Lo spirito che ci accompagna è quello di sempre, anche se l’entusiasmo un po’ ingenuo che ispirava le prime missioni ha lasciato il posto, con il passare degli anni, a un approccio più realistico e disincantato, frutto della conoscenza della realtà rwandese, nelle sue varie sfaccettature, dell’esperienza, delle difficoltà e, qualche volta, delle delusioni incontrate.
domenica 19 luglio 2009
Lake Angels soul festival: missione compiuta ... e i rwandesi ringraziano
sabato 18 luglio 2009
The New Times: critiche ai sacerdoti attratti dalle comodità e dal denaro
Partendo dal caso del sacerdote della parrocchia della Sacra Famiglia di Kigali accusato di aver utilizzato per fini personali dei fondi inviati da benefattori tedeschi per le vedove del genocidio, accusa peraltro tutta da dimostrare, nell’editoriale odierno de The New Times viene stigmatizzato il comportamento di un certo clero rwandese troppo incline al richiamo mondano delle comodità e dei beni materiali. Con durezza il giornale di Kigali invita questi sacerdoti non più disposti a una vita di sacrificio a lasciare la tonaca e fare ritorno alla vita laicale.
Non siamo così ingenui da non comprendere come certi attacchi abbiano ben altri fini che quello di una filiale correzione nei confronti della Chiesa, ma è lecito chiedersi come tali accuse possano essere mosse così apertamente senza che nella realtà ci siano, purtroppo, dei tristi riscontri. Forse una riflessione s'impone.
venerdì 17 luglio 2009
Aumentano gli stipendi per esercito e polizia, un po’ meno per gli insegnanti
mercoledì 15 luglio 2009
Anche questo sarebbe un piccolo passo
Ma è proprio vero che chi è al di fuori di questa cerchia di protagonisti non possa fare qualchecosa per promuovere e determinare lo sviluppo della propria gente e della propria terra e sia obbligato a delegare sempre e comunque ad altri il proprio destino?
Cosa è possibile fare in questo senso in un piccolo villaggio rurale del Rwanda, come quello di Nyagahanga, meta della missione Kwizera 2009?
Cosa possono fare la comunità locale e le forze sociali che la compongono?
Ecco uno spunto di riflessione. A Nyagahanga esiste una scuola secondaria di agraria, dislocata in un’accogliente e ampia struttura, con un corpo insegnante di una trentina di professori. In successivi soggiorni a Nyagahanga, è sempre stato oggetto di meraviglia come tale presenza non fosse immediatamente percepibile sul territorio; le coltivazioni dei campi non presentavano alcuna diversità evidente rispetto a quelle di altri villaggi, né per la cura particolare delle colture nè per la varietà delle stesse, l’allevamento del bestiame non evidenziava tecniche differenti e migliori rispetto a quanto riscontrabile altrove.
Allora ci si può legittimamente interrogare se questo patrimonio di conoscenza di cui sono portatori i diversi docenti presenti nella scuola sia adeguatamente valorizzato al servizio della comunità, facendosi motore di sviluppo in campo agricolo e strumento di miglioramento degli standard di alimentazione dei suoi abitanti.
Verrebbe quasi da domandarsi perché quei 400 metri che separano la scuola di agricoltura dal Centro sociale di Nyagahanga, inteso come punto d’incontro con la comunità, assumano una strana connotazione sembrando una distanza sideralmente superiore ai circa diecimila kilometri che i volontari dell’Associazione Kwizera si sobbarcano per raggiungere lo stesso Centro sociale per tentare di promuovere il Progetto Jatropha ( pianta da cui è possibile ricavare del biodisel) piuttosto che il progetto MIkAN ( allevamento delle capre).
Ne possiamo parlare alla prossima occasione?
sabato 11 luglio 2009
Dal G8 dell'Aquila alla serata Rwanda a Barga
Questa sera a Barga in Garfagnana, organizzata dai Lake Angels si terrà una cena di solidarietà a favore del Rwanda. A seconda delle adesioni, verranno raccolte qualche migliaia di euro da affidare all’Associazione Kwizera Onlus per interventi da realizzare direttamente in terra rwandese.
I volontari dell’Ass. Kwizera s’impegneranno affinchè questi fondi vengano utilizzati con profitto sul terreno e finiscano a favore dei più bisognosi trasformandosi, di volta in volta, in un bicchiere d’acqua, in una penna per uno scolaro, in una zappa, in un metro quadro di terreno reso coltivabile, in un momento di formazione. Si prodigheranno perché arrivino nelle mani giuste e che queste stesse mani sappiano utilizzare ogni euro con criterio e con il rispetto dovuto alla fatica di chi prima lo ha guadagnato e poi lo ha donato. E’ un lavoro non sempre facile, tante sono le difficoltà, infatti, da superare, specie a livello d’incontro tra culture diverse, ma è forse l’unico modo per fare in modo che oltre novanta centesimi per ogni euro donato arrivi a destinazione, trasformandosi in un aiuto concreto per chi ne ha veramente bisogno.
La speranza è che si possa dire altrettanto anche per ognuno di quei 20 miliardi di dollari stanziati dal G8 all’Aquila.
venerdì 10 luglio 2009
Leggendo la Caritas in veritate (4)
giovedì 9 luglio 2009
Leggendo la Caritas in veritate (3)
Leggendo la Caritas in veritate (2)
mercoledì 8 luglio 2009
Leggendo la Caritas in veritate (1)
martedì 7 luglio 2009
I primi difficili passi della sericoltura rwandese
L'attuale scarsa produzione di bozzoli da seta ha costretto l'Usine du Textile Ruanda (Utexrwa) a sospendere temporaneamente la produzione di abiti di seta. Secondo Raj Rajendran, l'Amministratore Delegato della società servono circa 7,5 tonnellate di bozzoli al mese per sostenere la capacità di produzione, mentre l’attuale disponibilità di bozzoli è di soli 1,3 tonnellate che coprono la produzione di 3-4 giorni.Nell’impossibilità di disporre della materia prima per la produzione, la società ha optato per l’esportazione del filato; a tale scopo sono state fatte delle verifiche sui mercati europei, egiziano e indiano. Se i prezzi del prodotto saranno competitivi si potranno ottenere i ricavi per assicurare l’equilibrio gestionale dell’azienda, e soprattutto garantire l’acquisto dagli agricoltori delle foglie di gelso, alimento base del baco da seta. "Noi continueremo a comprare dagli agricoltori in attesa che si arrivi a una produzione sostenibile di bozzoli", ha sottolineato Raj, che ha aggiunto che la società riprenderà la produzione e amplierà la capacità produttiva, in presenza di quantità di bozzoli adeguata alle capacità produttive esistenti. Attualmente, a livello nazionale, la coltura del gelso copre circa 300 ettari con un obiettivo di circa 500 ettari entro la fine del prossimo anno, mentre il governo starebbe valutando l'opportunità di arrivare, in un periodo di tre o quattro anni, a 600.000 ettari che potrebbero assicurare fonti di reddito per oltre 60.000 famiglie povere. Secondo la società di gestione, 500 ettari di alberi di gelso sarebbero in grado di assicurare la produzione di 7,5 tonnellate di bozzoli e 125 tonnellate di filato, in media all'anno. Secondo una recente ricerca effettuata dalla società di consulenza americana On-The-Frontier (OTF) Group la sericoltura sarebbe più redditizia rispetto alla coltivazione del caffè e del tè, ma al momento manca di un adeguato sostegno finanziario.
Ricordiamo che anche a Nyagahanga è sorta una cooperativa, composta da un folto numero di soci, che ha aderito con entusiasmo all'iniziativa proposta a livello nazionale, mettendo a coltivazione diversi terreni e allestendo gli spazi necessari all'allevamento del baco da seta. Speriamo quindi che l'intero progetto possa avere successo per garantire anche agli agricoltori dei villaggi qualche forma integrativa di reddito rispetto alla magra economia di sostentamento che si trovano a condurre.
lunedì 6 luglio 2009
L'Africa delle opportunità
domenica 5 luglio 2009
HRW-Kigali: contrasti su un progetto di legge
Secondo quanto riporta The New Times, le autorità rwandesi hanno smentito, per il tramite del Vice Presidente della Camera dei Deputati del Parlamento rwandese, Dr. Jean Damasceno Ntawukuriryayo, quanto contenuto in un rapporto prodotto da Human Rights Watch circa l’esistenza di un progetto di legge che prevedrebbe alcune misure comportanti test obbligatori HIV e addirittura la sterilizzazione per le persone con disabilità mentale. Il Dr. Jean Damasceno Ntawukuriryayo, già ministro della Sanità, ha categoricamente negato l'esistenza di disposizioni che obbligherebbero i cittadini a dimostrare il loro stato di HIV prima di sposarsi, così come quelle che prevedono di sterilizzare le persone con disabilità mentale, sostenendo che si tratta di una proposta della passata commissione parlamentare per lo sviluppo della popolazione . Egli ha anche detto alla BBC che il test HIV prima del matrimonio è effettuato su basi rigorosamente volontarie. Secondo Human Rights Watch il progetto di legge sulla salute riproduttiva, sviluppato dalla competente commissione parlamentare, conterrebbe tre disposizioni in materia di test per l'HIV / AIDS, particolarmente preoccupanti: l'obbligo per tutti i futuri coniugi a sottoporsi a un test HIV e certificarne l’esito; test per l'HIV / AIDS per le coppie sposate, a richiesta di uno dei coniugi; l'obbligo di sottoporsi a test per l'HIV / AIDS per un bambino o una persona con disabilità, se ritenuto "necessario" da un medico, senza il consenso del genitore, tutore o del professionista sanitario.Sempre secondo HRW il progetto di legge esorta il governo rwandese a prendere delle « misure di sterilizzazione delle persone handicappate”. A questo proposito HRW ricorda che la sterilizzazione sistematica e forzata è considerata come un crimine contro l’umanità dallo Statuto di Roma della Corte penale internazionale.
giovedì 2 luglio 2009
Cena di solidarietà pro Rwanda, sabato 11 luglio a Barga
mercoledì 1 luglio 2009
Un segnale dalla prima visita di Obama in Africa
Il neo presidente americano Barack Obama sarà in Africa, per la prima volta da quando è stato eletto alla presidenza degli Stati Uniti d’America, immediatamente dopo la conclusione del G8 de L’Aquila.La meta scelta per il primo viaggio ufficiale è il Ghana. Il significato del viaggio è da leggersi come riconoscimento delle modalità trasparenti con cui, in occasione delle elezioni del 2009, c’è stato un ricambio al vertice dello stato, confermando il Ghana come esempio di democrazia per il continente africano. Il nuovo presidente, John Atta Mills è arrivato, infatti, alla presidenza dopo un testa a testa, deciso da una manciata di voti, con il candidato del governo precedente.Caso quasi unico nell'intero continente, tutto è avvenuto regolarmente con l'accettazione da parte del candidato sconfitto, il presidente uscente, dei risultati delle urne.
Il gesto del presidente USA è indubbiamente da salutare con favore, confidando che preluda a un’inversione di tendenza della politica americana in Africa dove, troppo spesso, abbiamo assistito al prevalere degli interessi della superpotenza americana a scapito delle ragioni della democrazia e del rispetto dei diritti umani.