| Donald Kaberuka |
"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
martedì 26 maggio 2015
Kaberuka for President
lunedì 25 maggio 2015
Rwanda, Burundi e il terzo mandato presidenziale
| Il campo profughi di Mahama |
domenica 24 maggio 2015
Flussi finanziari illeciti costano all'Africa 50 miliardi di dollari ogni anno
Ogni anno più di 50 miliardi di dollari mancano all’appello della
contabilità degli stati africani. Secondo il Rapporto
presentato questa settimana al Parlamento panafricano dall’ex presidente
sudafricano, Thabo Mbeki, in qualità di presidente del Gruppo che indaga sui
Flussi Finanziari Illeciti (IFF), questa è
la somma che annualmente viene sottratta alle popolazioni del continente
africano in cui ancora oggi più di un terzo degli abitanti ( 400.000 su 1,100
miliardi) vive con meno di 1,25 dollari al giorno. Tali flussi finanziari illeciti sono frutto, in generale, dei reati tradizionali come traffico di droga, persone e armi, di contrabbando di petrolio e minerali, di forme di riciclaggio, corruzione, abuso di potere ma anche
da reati più propriamente attinenti l’attività economica, come l’abuso di
regolamentazione o di mercato, con una quota significativa proveniente
dall’evasione fiscale e dalle frodi fiscali su attività commerciale e dagli
accordi fiscali sfavorevoli. La somma è doppia di quanto l’Africa riceve dai
donatori internazionali come assistenza allo sviluppo. Il dato forse più
rilevante che emerge dal Rapporto è che oltre il 60 per cento di quei 50 miliardi
di dollari è rappresentato da quanto le aziende multinazionali lucrano dagli
accordi fiscali particolarmente favorevoli che riescono a imporre ai deboli o
compiacenti governi africani a fronte dei loro investimenti e da forme
esasperate di elusione fiscale. La corruzione concorrerebbe, secondo il
Rapporto, per solo il 3% dell’intera somma. Allo stato attuale, Nigeria,
Egitto, Sud Africa e Marocco risultano in cima alla lista dei dieci paesi
africani dove origina la maggior parte dei capitali illeciti. Per quanto riguarda la Nigeria, in tre
decenni, tra il 1970 e il 2008, ben 217
miliardi di dollari non sono entrate nelle casse dello stato. L’intera Africa nel corso degli ultimi 50 anni, secondo il Rapporto, avrebbe
perso più di 1000 miliardi di dollari a causa dei flussi finanziari illeciti,
una cifra equivalente a tutti gli aiuti ricevuti dal continente africano nello
stesso periodo. Inoltre, secondo
stime, questi flussi dall'Africa tra il 1970 e il 2008, ammonterebbero al
triplo dell'attuale debito esterno del continente. Di fronte a queste cifre, se l'Africa riuscisse a fermare questo
deflusso di risorse finanziarie non sarebbe fuori luogo ipotizzare che il continente potrebbe avviarsi verso l'indipendenza
economica.sabato 23 maggio 2015
Anche in Rwanda aspettano la finale di Champions
A proposito dei numeri delle vittime del genocidio
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| Dati ufficiali del Ministere de l'amministration locale |
lunedì 18 maggio 2015
Il Progetto Amazi fa scuola
domenica 17 maggio 2015
Resi noti i beneficiari del 5x100 dell’anno 2013. A Kwizera vanno 6.825 euro
Naturalmente l'impegno di sollecitare l'assegnazione del 5x1000 all'Associazione Kwizera continua anche per il 2015: ricordiamo a tutti i contribuenti questa facoltà di destinare il 5x1000 delle proprie imposte semplicemente apponendo la propria firma nell'apposito spazio previsto sul moduli di denuncia dei redditi e inserendo il Codice Fiscale dell'Associazione 90006470463.giovedì 14 maggio 2015
Burundi in pieno caos
La situazione in Burundi sta drammaticamente precipitando con la discesa in campo delle forze armate. Ieri in opposizione alla decisione del presidente uscente Pierre Nkurunziza di candidarsi per la terza volta, in contrasto con le previsioni costituzionali che limitano a due i mandati, c'era stato un pronunciamento del generale Godefroid Niyombare che aveva raccolto l'adesione di altri esponenti delle forze armate. Questa mattina, secondo quanto riferisce l'agenzia AGI, il capo delle forze armate del Burundi ha affermato che il tentativo di colpo di Stato per rovesciare il presidente Pierre Nkurunziza e' fallitto. "Il tentato golpe del generale Godefroid Niyombare e' stato fermato", ha detto il comandante in capo delle forze armate, generale Prime Niyongabo in un annuncio alla radio. Secondo la sua comunicazione, gli uffici della presidenza e il palazzo presidenziale sono sotto il controllo di uomini fedeli a Nkurunziza. Tuttavia, fonti vicine al generale golpista hanno smentito queste notizie. "Le forze armate nazionali fanno appello agli ammutinati perche' si consegnino", ha detto ancora il generale Prime Niyongabo alla radio. Un portavoce della fazione anti-Nkurunziza, il commissario di polizia Venon Ndabaneze, ha ribatutto che le dichiarazioni del comandante delle forze armate sono false e che i ribelli controllano varie strutture, compreso l'aeroporto internazionale di Bujumbura. Ndabaneze ha sostenuto che i golpisti non si sono impossessati della radio solo perche' "hanno voluto evitare un bagno di sangue". Il leader del colpo di Stato, generale Niyombare, ex capo dei servizi segreti rimosso all'inizio dell'anno, aveva parlato in precedenza da un'emittente radio privata e aveva affermato di aver rovesciato il presidenza poco dopo la sua partenza per la Tanzania. Per il momento resta l'incertezza su dove si trovi Nkurunziza, che secondo le autorita' della Tanziana ha lasciato quel Paese.
martedì 12 maggio 2015
In Rwanda le tasse si pagano con il telefonino
sabato 2 maggio 2015
Progetto JMV 2015
| L'ingresso del Petit Séminaire |
