"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 28 aprile 2009

L'alveare: il portale di servizio ed educativo rwandese

E’ stato lanciato da  Un Global Economy (OGE), in collaborazione con Cisco Systems, il portale educativo e di servizio http://rwanda.thebeehive.org (in italiano  "L'alveare"), con l'obiettivo di consentire ai rwandesi di avere un punto di riferimento cui rivolgersi per ottenere informazioni e soluzioni in materia di denaro, salute, lavoro, scuola e famiglia. Per ora il sito è in Kinyarwanda, ma si sta lavorando anche per una versione inglese e francese.Il portale è stato sviluppato con l'aiuto delle comunità locali, che hanno evidenziato le aree di maggiore interesse su cui necessitano di soluzioni. Il sito  è accessibile ai locali attraverso i telecentri che il governo sta diffondendo in tutto il paese per facilitare l'accesso della popolazione a internet. Il portale potrà essere arricchito anche con contenuti educativi forniti da organizzazioni del settore privato ( ONG)  già attive a favore delle realtà locali.

Il cambio al vertice in Madagascar:un déjà vu africano

I recenti avvenimenti che hanno interessato il Madagascar, con l'ennesimo cambio violento ai vertici dello stato, sono ben illustrati in un interessante e documentato articolo comparso sul mensile dei gesuiti Popoli. I fatti, gli uomini, le dinamiche politiche ed economiche illustrati nell'articolo sono, purtroppo, un déjà vu che supera la tragica contingenza che sta interessando la grande isola per assurgere a metafora del difficile percorso di molti paesi africani verso assetti politici e istituzionali in cui il perseguimento del bene comune assurga a priorità delle logiche di governo. 
Genesi di un golpe
L'antagonismo tra il presidente Ravalomanana e il sindaco della capitale Rajoelina è degenerato prima in violente manifestazioni di piazza e poi, a metà marzo, in un golpe dei militari che ha destituito il capo di Stato e ha consegnato il potere all'ennesimo «uomo nuovo» dell'Isola rossa

domenica 26 aprile 2009

Kigali chiude i programmi BBC in kinyarwanda

Il governo ruandese ha sospeso sabato il servizio radio locale della BBC in lingua kinyarwanda con la motivazione che minacciava il processo di riconciliazione nazionale. In particolare, secondo quanto riportato da The New Times di oggi, l'intervento si è reso necessario a seguito della messa in onda, nonostante le reiterate proteste, di un programma ritenuto inaccettabile dalle autorità di Kigali. Nel programma, secondo un comunicato stampa del ministro dell'informazione Louise Mushikiwabo, veniva accreditata la tesi di un doppio genocidio e che i corpi dei morti rwandesi trovati a suo tempo nel lago Vittoria, in Uganda, fossero vittima del Fronte Patriottico del Rwanda.  

Una raccolta di racconti africani

Dì che sei una di loro ( Mondadori € 18 pag. 360 è una potentissima raccolta di cinque storie, scritte da Uwem Akpan, un sacerdote gesuita nigeriano, che raccontano la brutale realtà dell'Africa di oggi attraverso gli occhi dei suoi testimoni più diretti: i bambini. Ogni storia porta alla progressiva scoperta (da parte dei protagonisti e dei lettori) di orrori indicibili. Una famiglia poverissima di Nairobi è costretta a vivere dei magri proventi assicurati dall'attività di prostituta della figlia dodicenne, che, oltre a garantire il puro sostentamento della famiglia, si preoccupa di far andare a scuola il fratello più piccolo. Una coppia di fratellini affidati dai genitori malati a uno zio scoprono a poco a poco che stanno per essere venduti come schiavi. La profonda amicizia fra due bambine etiopi narrata nel terzo racconto viene spezzata di colpo quando i rispettivi genitori smettono di parlarsi perché divisi dall'ostilità crescente che oppone cristiani e musulmani. Nella quarta di queste storie senza lieto fine un ragazzino nigeriano cerca di scappare dalle brutture della guerra civile sperando di trovare rifugio da alcuni parenti in un'altra zona del paese. Sul pullman che dovrebbe portarlo a destinazione si imbatte però nello stesso odio religioso da cui vorrebbe fuggire. L'ultimo racconto, che dà il titolo alla raccolta, è ambientato in Rwanda................ 

Mia madre è una bellissima donna tutsi. Ha zigomi alti, un naso delicato, una bocca graziosa, dita sottili, occhi grandi e una figura flessuosa. La pelle è talmente chiara che le si vedono le vene sul dorso delle mani, come su quelle di padre Mertens, il nostro parroco, che viene dal Belgio. Io assomiglio a Maman, e quando crescerò sarò alta come lei. Ecco perché Papa e i nostri parenti mi chiamano Shenge, che in lingua kinyarwanda significa “la mia piccola”.Papa, come la maggior parte degli hutu, ha la  pelle molto scura. Ha il viso rotondo, il naso camuso e gli occhi marroni. Le sue labbra sono carnose come la polpa di una banana. È un uomo molto, molto allegro, che sa farti ridere fino alle lacrime. Jean gli somiglia. Maman non alza mai la voce con me. Oggi è strana. I suoi occhi luccicano di lacrime. Raccolgo un flacone di Amour, il profumo che Papa le regala perché la ama. Tutti i vicini la riconoscono da quel dolce profumo. Quando le metto la boccetta tra le mani rabbrividisce, come se l’avessi strappata ai suoi pensieri. Anziché su se stessa, spruzza il profumo su Jean. Jean è eccitato, si annusa le mani e i vestiti. Supplico Maman di metterne un po’ anche a me, ma lei rifiuta. «Quando te lo chiedono», dice severa, senza guardarmi, «di che sei una di loro, ok?». «“Loro” chi?». «Chiunque».


giovedì 23 aprile 2009

Mondo cane

 " Per adottare a distanza un trovatello, riceverne la foto, la sua storia di vita, il certificato che attesta di essere diventati a tutti gli effetti suoi “genitori” ed eventuali comunicazioni successive (per esempio, l’accoglimento in una famiglia) basta effettuare un versamento di € 15,50. In seguito, è previsto il pagamento di una quota mensile analoga............" Questo è il manifesto che fa capolino sotto i portici di Piazza San Babila a Milano al banchetto degli attivisti di una Associazione di promozione sociale.
Il messaggio è decisamente accattivante, peccato solo che si stia promuovendo l'adozione di un.....cane.
 Pensate, il tutto per soli miserabili  5,916667 euro in più al mese rispetto a quanto richiesto dall'Ass. Kwizera per adottare a distanza un bambino rwandese.
Un vero affare.....basta avere uno stomaco forte!

martedì 21 aprile 2009

A piccoli passi....proseguono i progetti Kwizera

Proseguono i diversi progetti dell'Ass. Kwizera in Rwanda.  Il progetto, sostenuto dai Lake Angels, di approvvigionamento idrico per la popolazione di Kiruri procede normalmente. E' stata iniziata la costruzione della terza cisterna  che servirà 350  famiglie entusiaste d’aver trovato l’acqua potabile. Con l'assegnazione dell'ultima quota di contributo anche questi lavori dovrebbero finire a breve. Intanto a Nyagahanga il secondo gruppo partecipanti al Progetto MIkAN, che prevede l'assegnazione di una capra a giovani coppie, si appresta a ricevere, unitamente alle  50 famiglie coinvolte nel primo turno ( 25 coppie assegnatarie più altre 25 che affiancano le prime pronte a ricevere il primo capretto),  una giornata di formazione sull'allevamento delle capre tenuto da un veterinario. Poi anche il secondo gruppo riceverà la propria capretta. Don Paolo sta nel frattempo facendo incontri con le donne che lavorano nei locali del nuovo centro parrocchiale per verificare la possibilità di trasfomare le associazioni esistenti, dedite al cucito e alla realizzazione dei cesti,  in una vera e propria cooperativa.Dovrebbero cominciare i lavori di semina dei semi di jatropha: il kilo di semi disponibile consentirà già un primo significativo esperimento.

mercoledì 15 aprile 2009

Progetto Jatropha: finalmente sono arrivati i semi

Finalmente arrivano i semi per dare avvio al Progetto Jatropha. Don Paolo fa sapere che domani, giovedì 16 di aprile, dovrebbero essere consegnati i primi semi.  Dopo che l'economato della diocesi di Byumba si è interessato al dossier,  un signore tedesco  ha procurato più di 5 kili di semi per dare avvio a una piantagione a Nyinawimana. Una parte di tali semi sarà resa disponibile, da parte dei responsabili di quella parrocchia, per essere seminata nei  terreni di Nyagahanga. Con il manuale operativo già disponibile non dovrebbe essere difficile per Don Paolo impartire le necessarie istruzioni per dare corso alla semina nei terreni più adatti della sua zona, ricordando che la pianta di jatropha ben si presta per contrastare l'erosione del terreno e per fare da siepe di delimitazione dei confini dei terreni. Potrebbe essere un ottimo modo per creare una specie di cinta attorno al Centro Parrocchiale e ai bordi del marais. Bisognerà prestare attenzione nei primi mesi dopo la semina in cui è necessario irrorare spesso le pianticelle, dopo di che le piante sono particolarmente resistenti anche a una certa siccità. 

martedì 14 aprile 2009

Rusesabagina: "La memoria del genocidio è sempre presente nei miei pensieri"

Paul Rusesabagina (nella foto con l'attore Don Cheadle) , l'eroico protagonista delle vicende immortalate nel film "Hotel Rwanda" e attualmente Presidente della Hotel Rwanda Rusesabagina Foundation, è intervenuto per commemorare i tragici eventi del 1994 affermando:  "La memoria del genocidio è sempre presente nei miei pensieri. Come abbiamo commemorato il 15 ° anniversario della tragedia del Rwanda, mi auguro che la comunità internazionale lavori con noi a costituire una commissione "Verità e riconciliazione per la regione dei Grandi Laghi"" in modo che si possa creare un futuro di pace. A tal fine, l'Hotel Rwanda Rusesabagina Foundation ha pubblicato una relazione in merito alle disparità economiche esistenti oggi in Rwanda. Vogliamo fare in modo che le tensioni presenti nel Rwanda di oggi non portino ad un altro dramma. Ci auguriamo che questa relazione possa mettere sull'avviso la comunità dei donatori circa i problemi che potrebbero ingenerare un aumento della violenza."

La relazione, intitolata "Rwanda di oggi: Quando gli aiuti stranieri fanno più  male che  bene" (clicca qui ) , elaborata dall' Hotel Rwanda Rusesabagina Foundation, è un'analisi dell'odierna situazione in  Rwanda da cui emerge un quadro piuttosto critico e venato di un certo pessimismo circa i possibili sviluppi che possono attendere la società rwandese. Speriamo, per il bene di tutti gli abitanti del paese delle mille colline, che tali fosche previsioni non si abbiano in alcun modo ad avverare; si lavori per eliminare, per quanto possibile, le criticità evidenziate nel documento. Se poi, quanto illustrato nella relazione non corrispondesse alla reale situazione interna rwandese tanto meglio!

lunedì 13 aprile 2009

Un terzo dei governi africani espressione delle forze armate

Secondo un recente articolo di Jeune Afrique, intitolato "Dalla caserma al Palazzo", un terzo dei governi africani, in diciotto dei  53 paesi che compongono il continente, sono presieduti da esponenti provenienti dalla carriera militare. Si va da coloro che sono arrivati al potere con colpi di stato militare e non se ne sono più andati, a coloro che, una volta conquistato il potere attraverso la medesima scorciatoia del putsc, si sono successivamente sottoposti a elezioni, più o meno pilotate, ad altri che sono arrivati al potere attraverso elezioni dopo aver diretto movimenti di liberazione nazionale contro governi più o meno legittimi. Ci sono anche coloro, solo due per la verità, che dismessa la divisa militare si sono sottoposti a regolari elezioni.

Un fenomeno, quello del ruolo delle forze armate nei giovani paesi africani, che potrebbe creare un certo sconcerto se analizzato secondo  una prospettiva europea. Se però si prova a riflettere su quella che è la situazione venutasi a creare nel periodo post coloniale, si scopre che la situazione illustrata da Jeune Afrique non è poi così anomala come potrebbe apparire. Ecco, infatti, alcune possibili chiave di lettura di un fenomeno tipicamente africano.  All'indomani della proclamazione dell'indipendenza, l'unico gruppo strutturato all' interno delle giovani società africane è quello rappresentato dalle Forze armate, che spesso hanno già avuto  addestramento e formazione già nel periodo coloniale. Un gruppo che da subito può contare sulla tradizionale organizzazione gerarchica militare e sui cospicui mezzi finanziari che riesce a ritagliarsi all'interno dei magri bilanci statali e, soprattutto, sull'assenza di blocchi sociali concorrenti. Infatti, risulta scarsa l'incidenza dei gruppi intellettuali, spesso indeboliti da una forte diaspora estera, e ancor meno di esponenti dell'economia e delle professioni ai quali manca, oltretutto, quella omogeneità di gruppo che invece caratterizza i militari.C'è inoltre un buon livello di istruzione, soprattutto per gli ufficiali di grado medio alto, che spesso hanno alle spalle corsi di studio di livello universitario all'estero presso le potenze, tempo per tempo, di riferimento, ( Usa, Urss, Cina o paesi europei). Naturalmente il tutto si accompagna al fatto, di per sè risolutivo, di detenere il monopolio della forza, a fronte dell'assenza di contropoteri reali, quali quelli che, nel tempo, si sono venuti costituendo nei paesi con una democrazia più consolidata. Stiamo parlando di percorsi storici che in Europa hanno richiesto secoli e non pochi scontri, anche cruenti, fra i diversi gruppi di potere concorrenti, per arrivare a strutture di potere equilibrate e con un fondamento di sostanziale  controllo democratico. Forse bisognerà, quindi, attendere ancora un po' di tempo prima di vedere le forze armate dei paesi africani limitarsi a essere custodi dell'integrità dei rispettivi paesi e spettatori neutrali della dinamica democratica delle forze politiche.

venerdì 10 aprile 2009

Calma ragazzi!

Almeno 32 studenti di cinque diverse classi sono stati espulsi dalla Riviera High School,  una scuola superiore che promette un elevato livello d'istruzione per i suoi 476 studenti, 218 ragazze e 258 ragazzi, provenienti  da famiglie agiate della capitale. I giovani sono accusati per dimostrazioni di protesta sfociate in gravi atti di vandalismo che hanno causato seri danni alle attrezzature scolastiche della scuola, tanto che ogni famiglia è stata chiamata a pagare un extra per i danni di 15.000 franchi rwandesi. La causa della protesta è stata la decisione da parte della scuola di non protrarre una festa, in concomitanza con una sfilata di moda, oltre le ore 22 della sera; mentre gli studenti avrebbero voluto continuare fino al notte inoltrata. La contestazione ha coinvolto quasi tutti gli studenti della scuola, tanto che molti sono stati sospesi e per altri si stanno valutando provvedimenti anche più  gravi. Le cronache parlano di intervento della polizia e di  abuso di  alcool e di qualche spinello di marijuana di troppo.

La cronaca è riportata sul The New Times di oggi, il quotidiano rwandese che difficilmente viene letto nei villaggi; diversamente, cosa avrebbero dovuto pensare i ragazzi e i giovani delle zone rurali del paese, dove una dignitosa povertà è condizione di vita quotidiana e l’accesso all’istruzione un percorso non sempre facile, di questi ricchi e annoiati studenti di città per i quali una festa, un po’ meno lunga delle attese, diventa occasione di accese proteste e  di atti di vandalismo? 

giovedì 9 aprile 2009

Buona Pasqua nel segno della riconciliazione, della giustizia e della pace

A tutti gli amici di Albe rwandesi giunga un sincero augurio di una Santa Pasqua vissuta nel segno della riconciliazione, della giustizia e della pace nelle famiglie, nelle comunità locali e nazionali così come auspicato dal Santo Padre Benedetto XVI in occasione del suo recente viaggio pastorale in terra africana. L'impegno a ricercare e realizzare la riconciliazione, la giustizia e la pace accomuni e animi, in particolare, anche gli amici rwandesi e l'intera comunità nazionale che  in questo mese di aprile ricordano il quindicennale della tragedia del 1994. 

martedì 7 aprile 2009

I Lake Angels incontrano la pop star Paolo Nutini

I Lake Angels incontrano Paolo Nutini. Quando la notizia è arrivata sull'e mail del vostro blogger la cosa non ha sortito alcun effetto. Solo dalle ricerche sul web arriva la sorpresa: Paolo Nutini è una pop star internazionale  che nel 2006 con il suo primo album «These Streets» ha venduto 2 milioni di copie in tutto il mondo e ha raggiunto la prima posizione nel Regno Unito. In questi giorni si trova  a Barga, a cui Paolo è legato da un profondo affetto e dove torna ogni anno la sua famiglia ( il papà  è originario di Barga mentre la mamma è scozzese),  ospite dell’hotel  «Villa Moorings» insieme a un nutrito staff. Pare che a Barga saranno scattate alcune immagini legate al lancio del suo nuovo disco. Ieri il cantante ha incontrato a Villa Moorings i componenti dell’associazione Lake Angels che non hanno perso l'occasione per parlargli del Rwanda e del loro impegno per quelle popolazioni. (Vedi fotocronaca clicca qui) Infatti, attraverso il braccio operativo dell'Associazione Kwizera, impegnata da anni proprio nel paese delle mille colline, diverse sono state le iniziative portate a termine  dai Lake Angels nel martoriato paese Africano. Un interessamento del giovane artista che ha incontrato il  successo sarebbe un grande sostegno ai bisogni dei nostri amici rwandesi.La speranza dei Lake Angels è quella di poter coinvolgere il giovane artista per sostenere le iniziative umanitarie che il sodalizio porta avanti in Rwanda. E si  sa quanto possa fare un artista  giovane e  con tanto seguito fra i giovani per condividere un po' del proprio successo con chi ha bisogno di tutto pur avendo il pudore di chiedere niente. Se si vuole fare del bene non c'è che  l'imbarazzo della scelta: si va dall'acquedotto per consentire l'accesso all'acqua, al programma di adozioni di bambini, dal sostegno alla scuola piuttosto che a iniziative agricole. Un sogno del vostro blogger: una iniziativa in Rwanda che porti il nome di Paolo Nutini! 

sabato 4 aprile 2009

Africando: serata Burundi

Si è tenuta ieri sera, presso la biblioteca di Albosaggia, la seconda delle tre serate del ciclo Africando,  organizzato da Erik Viani, per conoscere più da vicino la realtà di alcuni paesi del continente africano: ieri sera, dopo il Rwanda, è toccato al Burundi. Protagonista della serata è stata la signora Fides Marzi dell'Associazione Dukorere Hamwe- Lavoriamo insieme Onlus, un'agronoma originaria di quel paese che vive da più di trenta anni anni in Valtellina.Unitamente ad altri aderenti all'Associazione ( nella foto in occasione della loro recente spedizione), la signora Fides ha illustrato le diverse iniziative che sta seguendo in Burundi: dall'assistenza formativa ai ragazzi soldato da riportare alla normalità, alle borse di studio concesse a una decina di ragazzi per seguire corsi professionali presso la scuola dei Salesiani, alla realizzazione di una struttura adatta ad accogliere i volontari che periodicamente si renderanno disponibili a passare un periodo in loco per prestare la loro opera in favore delle popolazioni locali. Altro importante progetto che l'Associazione sta curando è quello di avviare la collaborazione tra la Facoltà di Agraria di Milano con la Facoltà di Agraria di Bujumbura per condurre in loco studi e sperimentazioni in campo agricolo. Per saperne di più sull'ultima spedizione  clicca qui. La serata si è conclusa con un thè,  tassativamente proveniente dal Burundi, che ha suggellato un momento di amicizia tra persone portatrici sane  del "mal d'Africa". 

venerdì 3 aprile 2009

L'agaseke sbarca in Giappone: un'opportunità per le donne di Nyagahanga

E’ stato firmato ieri un memorandum d'intesa (MoU) tra una azienda giapponese, Ruise B e il Kigali City Council (KCC), per creare un centro per la vendita in Giappone del tradizionale cesto ruandese (Agaseke).Dopo la cerimonia di firma, Yuri Mito, rappresentante in Rwanda della Ruise B, ha sottolineato come l'iniziativa si rivolga alle donne ruandesi impegnate in attività artigianali sull’intero territorio.

La notizia ci pare giunga quanto mai opportuna anche per le donne che faticosamente stanno avviando un’esperienza di cooperazione a Nyagahanga. Bisognerà darsi da fare per trovare i giusti collegamenti a Kigali per poter sfruttare questo promettente sbocco commerciale e, soprattutto, bisognerà organizzarsi per garantire una produzione qualificata e regolare. Per cogliere questa opportunità confidiamo molto sulle capacità organizzative di madame Asterie a Nyagahanga e quelle relazionali di Don Paolo a Kigali.

Da che pulpito!

Il Belgio inoltrerà una protesta ufficiale al Vaticano per le dichiarazioni del Papa sull'uso del preservativo. La Camera dei deputati ha infatti approvato, a larga maggioranza, una risoluzione in tal senso, con 95 voti a favore, 18 voti contrari e 7 astensioni. Si chiede al governo di Bruxelles di ''condannare le affermazioni inaccettabili del Papa, durante il suo viaggio in Africa e di protestare ufficialmente presso la Santa Sede''.
Un paese, la cui storia coloniale in Africa è un lungo tunnel oscuro, "un cuore di tenebra", fatto di sfruttamento, sangue e mancanza di ogni rispetto dei diritti delle popolazioni locali, ci pare l'ultimo a poter dare lezioni alla Chiesa per quanto fa in Africa. Quello d'intervenire, spesso a sproposito, su governi e soggetti stranieri è un vizietto antico della politica belga a cui nessuno riconosce particolari requisiti morali per fare prediche.

giovedì 2 aprile 2009

Benedetto XVI al G 20: ascoltate anche la voce dell'Africa

S.S. Benedetto XVI ha indirizzato una lettera al primo ministro britannico Gordon Brown in vista del vertice del G 20  in corso a Londra per discutere e affrontare possibili soluzioni per uscire dalla gravissima crisi che sta interessando il mondo intero. Il Papa porta all'attenzione dei rappresentanti degli Stati che rappresentano il 90 % del PIL e l’80 % del commercio mondiale anche la voce di coloro che hanno  meno forza nello scenario politico e che  soffrono di più i danni di una crisi di cui non portano la responsabilità.In primis quei paesi dell'Africa di cui il Papa , nel suo recente viaggio, ha  potuto toccare con mano sia la realtà di una povertà bruciante e di una esclusione cronica, che la crisi  rischia di aggravare drammaticamente, sia le straordinarie risorse umane di cui quel Continente gode e che può mettere a disposizione dell’intero pianeta. Auspicando che sia ascoltata la voce di tutti i Paesi del mondo, affinché le misure e i provvedimenti decisi negli incontri del G20 siano condivisi da tutti, il Papa  ricorda che le crisi finanziarie scattano nel momento in cui, anche a causa del venir meno di un corretto comportamento etico, manca la fiducia degli agenti economici negli strumenti e nei sistemi finanziari. Ricordando che "la finanza, il commercio e i sistemi di produzione sono creazioni umane contingenti che, quando diventano oggetto di fiducia cieca, portano in se stesse la radice del loro fallimento" sottolinea come l’unico fondamento vero e solido sia la fiducia nell’uomo. Per questo  "tutte le misure proposte per arginare la crisi devono cercare, in ultima analisi, di offrire sicurezza alle famiglie e stabilità ai lavoratori e di ripristinare, tramite opportune regole e controlli, l’etica nelle finanze". Forte è poi il richiamo del Papa  affinchè la crisi attuale non porti alla cancellazione o alla drastica riduzione dei piani di aiuto estero, specialmente per l’Africa e per gli altri Paesi meno sviluppati. La lettera prosegue quindi in questi termini: "L’aiuto allo sviluppo, comprese le condizioni commerciali e finanziarie favorevoli ai Paesi meno sviluppati e la remissione del debito estero dei Paesi più poveri e più indebitati, non è stata la causa della crisi e, per un motivo di giustizia fondamentale, non deve esserne la vittima. Se un elemento centrale della crisi attuale è da riscontrare in un deficit di etica nelle strutture economiche, questa stessa crisi ci insegna che l’etica non è "fuori" dall’economia, ma "dentro" e che l’economia non funziona se non porta in sé l’elemento etico". Da qui un  accalorato richiamo a un " coraggioso e generoso potenziamento di una cooperazione internazionale capace di promuovere un reale sviluppo umano ed integrale". 

mercoledì 1 aprile 2009

Un visto unico per i paesi dell'EAC

I governi della Comunità dell'Africa Orientale (Eac), Burundi, Kenya, Randa Tanzania e Uganda, hanno deciso di introdurre un visto unico d’ingresso nei rispettivi paesi al fine di favorire lo sviluppo dei flussi turistici agevolando gli spostamenti dei turisti all’interno dell’area. Accanto a questa misura, la Eac ha messo a punto anche un unico codice di condotta per i tour operator e la standardizzazione della classificazione degli hotel. Le misure sono tese a risollevare il settore turistico duramente colpito dalla crisi finanziaria internazionale e che per molti paesi rappresenta la principale fonte di introiti. L'operatività della decisione dovrebbe scattare a partire dal prossimo anno.