Una nuova legge approvata il 13 settembre scorso dal parlamento elvetico, la cosiddetta 'Lex Duvalier', renderà sempre più difficile per molti governanti accumulare denaro di provenienza illecita, sottratto cioè alle casse dello stato, nelle banche svizzere.La nuova legge consentirà, infatti, di restituire più facilmente i soldi bloccati in Svizzera di ex dittatori o governanti infedeli ed evitare che finiscano di nuovo in mani criminali, o più semplicemente in quelle degli eredi. La necessità di legiferare è emersa dopo vari casi in cui gli Stati richiedenti, in gran parte paesi delle aree più arretrate del mondo, non erano in grado di svolgere i dovuti passi penali, a causa delle lacune nel loro sistema giudiziario, per recuperare i fondi illecitamente distolti dalle casse statali e dirottati sulle banche svizzere. La Svizzera, in questi casi, poteva essere costretta a restituire gli averi illeciti dei potentati, spesso ex governanti caduti in disgrazia, ai loro familiari. Nel 2009, i fondi dell'ex presidente zairese Mobutu sono così stati restituiti agli eredi e non alla popolazione.
I primi a beneficiare della nuova legge dovrebbero essere gli haitiani. Sette milioni di franchi dell'ex dittatore Jean-Claude Duvalier, da qui il nome della legge, sono infatti ancora bloccati su conti svizzeri. Il 12 gennaio, prima del terremoto sull'isola, il Tribunale federale aveva decretato che i fondi non potevano essere restituiti allo Stato haitiano a causa dei termini di prescrizioni e avrebbero dovuto essere consegnati ai parenti di 'Baby Doc'. Il governo aveva in seguito reagito, bloccando nuovamente gli averi in attesa di un cambiamento legislativo. Un cambiamento che da lunedì 13 settembre è ormai realtà, poiché il Consiglio nazionale ha approvato con 114 voti contro 49 la nuova Legge sulla restituzione degli averi di provenienza illecita.
Ogni fondo dirottato dalle casse dello stato corrisponde ad altrettanti soldi che non verrebbero investiti nelle infrastrutture locali e che non potrebbero essere impiegati per curare le persone. La legge prevede tre tappe nella restituzione degli averi. Dapprima, nei casi in cui l'assistenza amministrativa internazionale non funzioni, il governo blocca il denaro contestato e apre una procedura di confisca dei beni presso il Tribunale amministrativo federale (TAF). In un secondo tempo il TAF sentenzia la confisca dei beni e infine, grazie ai meccanismi previsti dalla nuova legge, la restituzione viene accelerata. La riconsegna dei fondi avverrà tramite il finanziamento di programmi di interesse pubblico.