Cosa spinge i migranti a partire, quali effetti producono le migrazioni su chi resta e quali sulle popolazioni autoctone dei paesi ospitanti? Troverete la risposta a questi e ad altri interrogativi nel documentato saggio Exodus. I tabù dell'immigrazione (Laterza, pagg.286, euro 24). Ne è autore Paul Collier, grande esperto di economie africane, già ricercatore della Banca Mondiale e consulente per la Commission on Africa del governo Blair e, fatto non secondario, figlio di emigranti tedeschi. Siamo alle prese con un libro che incrinerà le certezze delle due opposte posizioni che sull'argomento immigrazione si scontrano , non solo in Italia ma un po' in tutto il mondo, su valori piuttosto che confrontarsi su dati oggettivamente verificabili, come quelli forniti dall'autore. Un libro la cui lettura dovrebbe essere resa obbligatoria per chi si cimenta sull'argomento immigrazione in un dibattito televisivo, piuttosto che in un articolo o, magari, in una predica. Il perché è subito detto. Nel saggio troviamo un'analisi ricca e documentata della complessità del fenomeno migratorio in tutte le sue componenti, che sfugge alle semplificazioni, quasi caricaturali, piuttosto che alle strumentalizzazioni che ne fanno i corifei "dell'ostilità nei confronti dei migranti, intrisa di accenti xenofobi e razzisti, ampiamente diffusa tra i comuni cittadini",da una parte, o dell'imperativo etico delle porte aperte" secondo "lo sprezzante ritornello delle élite imprenditoriali e liberali, condiviso dagli studiosi delle scienze sociali o, da ultimo, l'approccio solo emotivo di cui risentono certi interventi di qualche uomo di Chiesa."Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI
sabato 21 marzo 2015
Un libro per conoscere, al di là dell'emotività, il fenomeno migratorio
Cosa spinge i migranti a partire, quali effetti producono le migrazioni su chi resta e quali sulle popolazioni autoctone dei paesi ospitanti? Troverete la risposta a questi e ad altri interrogativi nel documentato saggio Exodus. I tabù dell'immigrazione (Laterza, pagg.286, euro 24). Ne è autore Paul Collier, grande esperto di economie africane, già ricercatore della Banca Mondiale e consulente per la Commission on Africa del governo Blair e, fatto non secondario, figlio di emigranti tedeschi. Siamo alle prese con un libro che incrinerà le certezze delle due opposte posizioni che sull'argomento immigrazione si scontrano , non solo in Italia ma un po' in tutto il mondo, su valori piuttosto che confrontarsi su dati oggettivamente verificabili, come quelli forniti dall'autore. Un libro la cui lettura dovrebbe essere resa obbligatoria per chi si cimenta sull'argomento immigrazione in un dibattito televisivo, piuttosto che in un articolo o, magari, in una predica. Il perché è subito detto. Nel saggio troviamo un'analisi ricca e documentata della complessità del fenomeno migratorio in tutte le sue componenti, che sfugge alle semplificazioni, quasi caricaturali, piuttosto che alle strumentalizzazioni che ne fanno i corifei "dell'ostilità nei confronti dei migranti, intrisa di accenti xenofobi e razzisti, ampiamente diffusa tra i comuni cittadini",da una parte, o dell'imperativo etico delle porte aperte" secondo "lo sprezzante ritornello delle élite imprenditoriali e liberali, condiviso dagli studiosi delle scienze sociali o, da ultimo, l'approccio solo emotivo di cui risentono certi interventi di qualche uomo di Chiesa.
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